Intervento in un'aula semivuota del ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, che si difende dopo le polemiche e accuse innescate dalla vicenda della sanità campana che la coinvolgono. Il ministro ha affermato di non aver mai abusato del suo ruolo e di rispettare il lavoro della magistratura, ha precisato di non essere indagata e si è detta serena nonostante la sua vita sia stata travolta dal "linciaggio". Subito dopo le 10 il ministro ha preso la parola alla Camera per rispondere all'interrogazione del Pd sulla vicenda della Asl di Benevento. Accanto a lei erano seduti il vicepremier Angelino Alfano e il ministro Gaetano Quagliariello. De Girolamo ha detto di non essere coinvolta nella presunta truffa e si è detta vittima di un complotto, e che l'inchiesta parte da intercettazioni illecite, che riguardano anche aspetti e considerazioni di carattere privato. "Mai e poi mai il mio nome è coinvolto nella truffa alla Asl di Benevento che riguarda altre persone, una delle quali ha costruito un dossier contro di me frutto di un complotto ai miei danni" ha detto. Il ministro ha fatto poi riferimento alla "pericolosità dei soggetti coinvolti, di capacità e attitudine delinquenziale", in particolare dello "spessore delinquenziale di Pisapia", il dirigente dell'Asl che è appunto il suo accusatore. Solo i deputati di Ncd hanno applaudito Nunzia De Girolamo al termine del suo intervento nell'Aula della Camera. Nessun battimano si è levato dal altri gruppi. Neanche il marito di De Girolamo, Francesco Boccia, ha
battito le mani: le ha tenute, giunte, sotto il mento con lo sguardo fisso verso il centro dell'Emiciclo. Subito dopo è uscito dall'aula mentre il ministro si è recata dai suoi colleghi di partito. All'interno della maggioranza le tensioni restano alle stelle, con il Pd che non ha ancora deciso cosa fare. "Valuteremo le sue parole, e saremo molto, molto esigenti. Per molto meno una sua collega, Josefa Idem, iscritta nel Pd, si è dimessa" ha detto in aula Andrea De Maria del Pd.