Il figlio "assume il cognome del padre ovvero, in caso di accordo tra i genitori risultante dalla dichiarazione di nascita, quello della madre o quello di entrambi i genitori". Lo prevede il ddl approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Una norma valida anche anche per i figli nati fuori dal matrimonio o adottati.Una nota di Palazzo Chigi ha resco conto dell'approvazione nel Consiglio dei ministri di oggi (su proposta del presidente Enrico Letta, e dei ministri della Giustizia, Annamaria Cancellieri, degli Affari esteri, Emma Bonino e del Lavoro e delle politiche sociali, Enrico Giovannini) del testo dà piena attuazione alla sentenza della Corte Europea di Strasburgo e prevede l'obbligo per l'ufficiale di stato civile della iscrizione all'atto di nascita del cognome materno in caso di accordo tra entrambi genitori.
Nel dare piena attuazione alla sentenza della Corte europea inerente al cognome materno, tuttavia, il Consiglio dei Ministri ha rilevato che la complessa materia presenta ulteriori profili che, oltre ad essere ovviamente aperti al dibattito parlamentare, saranno, in sede governativa, approfonditi da un gruppo di lavoro presso la Presidenza del Consiglio, con la partecipazione de i rappresentanti dell'Interno, degli Affari esteri, della Giustizia e delle Pari Opportunità.Il disegno di legge, composto di 4 articoli, modifica l'articolo 143-bis del codice civile. Le disposizioni si applicano alle dichiarazioni di nascita successive all'entrata in vigore della legge.Il doppio cognome dei figli era oggi all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri, dopo la condanna all'Italia dei giorni scorsi da parte di Strasburgo, che richiamava il nostro Paese all'applicazione del diritto di dare il cognome della madre.