«Il centrodestra non c’è e non ha futuro. È uno schieramento morto. Senza idee. Senza prospettive. Senza leader. E senza una linea politica. Oggi Renzi ha il 40,8 per cento e con un quadro così può solo crescere ancora. Vuole la mia previsione? Presto il Pd governerà l’ottanta per cento dei Comuni e 18 Regioni; presto sarà padrone assoluto dell’Italia». Guido Crosetto, ieri ascoltato deputato di Fi e oggi, con Giorgia Meloni, anima e motore di Fratelli d’Italia, ha deciso di scuotere uno schieramento politico in agonia. E di mettere sul banco degli imputati il partito più forte: Fi. «Sono schiacciati nella protezione di Berlusconi e di fatto rassegnato a lasciare a Renzi ogni iniziativa politica e programmatica», sentenzia Crosetto.
Partiamo da qui: come ne usciamo?Buttando all’aria tutto quello che c’è. Per far rinascere il centrodestra deve scomparire questa classe dirigente. Devono essere spazzati via personaggi che in nessun altro partito sarebbe ancora ai vertici. Perché senza nessuna moralità e perché senza nessuna qualità. Parlo di gente che se non ci fosse stato Berlusconi non avrebbe mai messo piede a Montecitorio o a Palazzo Madama.
Succederà?C’è una speranza. Ma prima deve uscire di scena Berlusconi.
Lei era in Forza Italia, erano tutti così "impresentabili"?No, c’è una buona metà di persone di qualità, ma non contano nulla. E poi ci sono gli altri che hanno tiranneggiato un partito. È questo il punto: Antonio Martino è una risorsa che è stata messa ai margini e Denis Verdini ha imposto la sua legge. Ha negato democrazia interna, ha cancellato la meritocrazia...
Nessuno ha alzato la voce?Chiunque ha cercato di dire la sua veniva prima emarginato e poi ucciso. Oggi sta succedendo a Raffaele Fitto. Ieri è successo ad altri. A troppi.
Berlusconi ha colpe?Berlusconi decide sempre. Anche quando da l’impressione di subire una decisione di altri.
Proviamo a immaginare una via d’uscita?Punto uno: via gli egoismi e i personalismi. Punto due: regole e democrazia interna. La sfida è costruire il Pd del centrodestra. Un partito aperto dove ci sono Civati e Renzi, Chiti e Boschi. Un partito capace di attrarre. Di mettere insieme storie e culture diverse. Di rispettare idee e di lasciare che si confrontino.
Il Pd se la vedrà con M5S?Vuole una previsione? Tra qualche mese un buon pezzo della classe dirigente di Grillo sarà nel Pd. Lì c’è democrazia interna, ci sono meccanismi democratici. Uno come Luigi Di Maio, bravo e ambizioso, potrebbe giocare la sua partita nel Pd.
Anche Ncd resterà con Renzi?Più restano con Renzi e più sarà complicato aprire una pagina nuova. Nel centrodestra abbiamo una sola possibilità e sarebbe folle non provarci. Abbiamo il dovere di farlo, di costruire senza Berlusconi. C’è la Forza Italia di Fitto, la Lega di Salvini, c’è Giorgia Meloni. E c’è un gruppo serio del Nuovo Centrodestra. Berlusconi e il suo cerchio magico non vogliono costruire un’alternativa a Renzi. Gli interessa solo la protezione politica del Cavaliere. Noi no.