lunedì 10 ottobre 2011
L'accusa per l'ex patron di Cirio e il banchiere romano è di estorsione e bancarotta in relazione alla cessione di Eurolat a Parmalat. A giudizio anche Riccardo Riccardi Bianchi, ex componente del cda di Cirio.
COMMENTA E CONDIVIDI
L'imprenditore Sergio Cragnotti, ex ad della Cirio, Riccardo Riccardi Bianchini, ex componente del consiglio di amministrazione della società, e Cesare Geronzi, già presidente della Banca di Roma, sono stati rinviati a giudizio per le accuse di estorsione e bancarotta in relazione alla cessione di Eurolat a Parmalat.Il processo si svolgerà il 25 gennaio prossimo. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup di Roma Tammaso Picazio su richiesta della procura di Roma e origina dall'invio a Roma per competenza di una parte dell'indagine svolta dai giudici di Parma sul dissesto dell'azienda di Calisto Tanzi. Ai tre imputati, per quanto riguarda l'accusa di estorsione si contesta in sostanza d'aver costretto Parmalat ad acquisire Eurolat della Cirio ad un prezzo  superiore al suo reale valore. E ciò con la minaccia, secondo l'accusa, che altrimenti sarebbero stati ritirati alla Parmalat i finanziamenti a lei concessi dalla Banca di Roma all'epoca presieduta da Cesare Geronzi.Nella vicenda quest'ultimo viene indicato coma parte sostanziale della trattativa in quanto "garante della riservatezza". Per questo suo ruolo, a parere dei pm, avrebbe ricevuto il compenso di 3 miliardi di lire. I finanziamenti al gruppo Parmalat, secondo l'accusa, ammontavano complessivamente a 400 miliardi di lire e anche Tanzi aveva ottenuto finanziamenti personali.Per quanto riguarda l'accusa di concorso in bancarotta il reato si configura anche nel fatto che la Eurolat fu pagata da Parmalat a prezzo di 829 mld di lire, anziché a quello congruo inferiore di almeno 200 mld di lire. Tale somma servì, secondo l'accusa, per il pagamento di crediti che la Banca di Roma vantava nei confronti delle società del gruppo Cirio. Con i loro comportamenti, si legge ancora nel capo di imputazione, Cragnotti, Geronzi e Riccardi Bianchini avrebbero concorso a causare lo stato di insolvenza per Eurolat proprio attraverso l'estorsione a Tanzi.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: