Ansa
Da lunedì 1° marzo passano in area arancione Lombardia, Marche e Piemonte e in area rossa Basilicata e Molise, mentre la Sardegna è la prima regione a passare in area bianca. Lo stabiliscono le ordinanze firmate sabato 27 dal ministro della Salute Roberto Speranza. Il presidente della Regione Christian Solinas dovrebbe adottare una sua ordinanza che prevederà riaperture graduali e controllate, e comunque concordate costantemente con il Ministero e il comitato tecnico scientifico. La Liguria torna in area gialla, con alcune eccezioni che riguardano l'estremo Ponente.
Il monitoraggio Iss: dati in peggioramento
Peggiora, per la quarta settimana consecutiva, il livello generale del rischio Covid in Italia. Aumenta il numero di regioni o province autonome classificate a rischio alto (da una a cinque: Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) mentre diminuisce il numero di quelle classificate a rischio moderato o basso. Lo rileva la bozza del monitoraggi settimanale Istituto Superiore di Sanità (Iss)-ministero della Salute.
Sulla base del monitoraggio, dovrebbero passare in fascia arancione (dal giallo) Piemonte, Lombardia e Marche e rischia di diventare rossa la Basilicata. La Regione Molise ha chiesto di attuare le misure della fascia rossa. Mentre la Liguria dovrebbe passare da arancione a gialla, ad eccezione di Ventimiglia e Sanremo, da quanto riferito dalla Regione stessa.
Intanto vengono individuate nuove zone rosse. In Toscana da domani e per 9 giorni saranno rosse le intere province di Pistoia e di Siena. In Sardegna La Maddalena sarà in lockdown da oggi pomeriggio fino al 5 marzo. L'area metropolitana di Bologna, invece, sarà da domani zona "arancione scuro".
COSA SI PUO' FARE: AREA GIALLA - AREA ARANCIONE - AREA ROSSA
I nuovi contagi
I numeri di oggi confermano la crescita della curva epidemica in Italia. Sono 20.499 i casi nelle ultime 24 ore (ieri 19.886): mai così tanti dal primo gennaio. Per di più con meno tamponi: 325.404, quasi 30mila in meno rispetto a ieri, tanto che il tasso di positività si impenna fino al 6,3% (ieri 5,6%).
I decessi sono 253 (ieri 308), per un totale di 97.227 vittime da inizio epidemia. Prosegue la crescita dei ricoveri: le terapie intensive sono 26 in più (ieri +11), con 188 ingressi del giorno, e salgono a 2.194. I ricoveri ordinari crescono di 35 unità (ieri +40), 18.292 in tutto. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.
Rt stabile a 0,99. Ma è sopra 1 in 10 regioni
Dieci regioni/province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui una (Basilicata) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, cinque hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. A livello nazionale, l'Rt è stabile allo 0,99.
L'età mediana dei casi di Covid diagnosticati scende a 44 anni.
Aumenta l'incidenza: 145,16 casi per 100mila abitanti (la soglia è 50)
Si osserva una chiara accelerazione nell'aumento dell'incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente (145,16 per 100.000 abitanti (15/02/2021-21/02/2021) contro 135,46 per 100.000 abitanti (08/02/2021-14/02/2021). L'incidenza nazionale nella settimana di monitoraggio, quindi, si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.
Boom dell'incidenza settimanale nelle province autonome di Trento e di Bolzano, dove si superano i 250 casi per 100.000 abitanti. Il valore più elevato dell'incidenza settimanale è nella provincia autonoma di Bolzano con 539,01 casi per 100.000 abitanti, seguito dalla Provincia Autonoma di Trento con 309,12 per 100.000 abitanti. Quattro regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Umbria) hanno una incidenza maggiore di 200 casi per 100,000 abitanti.
A rischio alto 5 regioni, altre 10 moderato
Sono complessivamente 15 le Regioni/PPAA con un rischio alto o moderato, rispetto alle 13 della scorsa settimana. In particolare, cinque Regioni (Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) rispetto alla settimana precedente hanno un livello di rischio alto. Sono 10 (contro 12 la settimana precedente) le Regioni/PPAA con una classificazione di rischio moderato (di cui cinque ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei (contro 8 la settimana precedente) con rischio basso.
Più difficile il tracciamento, più casi rilevati dai sintomi
Continua ad aumentare il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (31.378 contro 29.196 la settimana precedente) e scende lievemente la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (29,4% vs 29,8%). Aumenta, anche, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (36,1% vs 33,7% la settimana precedente).
In aumento il numero di Regioni/PPAA dove sono state riportate allerte di resilienza in relazione a vari parametri (9 contro 7 della settimana precedente). Due Regioni - Lombardia e Piemonte - riportano molteplici allerte di resilienza.