Ansa
L'Italia raggiunge il 12%, per l'occupazione dei posti in terapia intensiva superando la soglia critica fissata al 10%. L'occupazione in area medica raggiunge il limite massimo fissato dai parametri al 15% con un aumento dell'1%. È quanto emerge dal monitoraggio quotidiano dell'Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), sulla rilevazione dei dati del 26 dicembre. Sono 9 le regioni che superano le soglie critiche in entrambi i parametri (intensiva e area medica): Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio (14% intensive e 15% area medica), Liguria, Marche, Pa Bolzano e Trento, Piemonte e Veneto.
A superare entrambe le soglie Calabria (16% intensive e 28% in reparti con crescita del 2% in area non critica), Friuli Venezia Giulia (17% intensive e 22% area medica con +2%), il Lazio (14% intensive e 15% reparti), Liguria (19% intensive con +1% e 27% reparti con +1%), Marche (15% intensive con +1% e 21% reparti con +2%), provincia autonoma di Bolzano (19% intensive e quota 15% reparti con +1%), Pa Trento (22% intensive e 18% reparti con +1%), Piemonte (14% intensive con +1% e 17% reparti con +1%), Veneto (16% intensive e 18% reparti).
Tranne Lazio e Piemonte, le altre 7 sono già in zona gialla. La Lombardia è oltre soglia per i posti occupati in terapia intensiva con il 12% ma è dentro soglia per i reparti con il 14% di occupazione.
Ecco la situazione nelle altre regioni: Abruzzo (12% intensive con +2% e 11% in area medica non critica con +1%), Basilicata (1% intensive e 13% reparti), Campania (5% intensive con -1% e 13% di occupazione nei reparti), Emilia Romagna (12% intensive e 13% reparti), Molise (5% intensive e 9% reparti), Puglia (5% occupazione posti in rianimazione e 6% in reparto), Sardegna (6% rianimazione con +1% e 8% reparti), Sicilia (9% intensive e 17% reparti con +1%), Toscana (13% intensive e 9% reparti con +1%), Umbria (10% intensive con +1% e 12% reparti con +2%), Valle d'Aosta (3% intensive ma 30% di occupazione posti in area non critica con +4%).
I casi di Omicron sono il 45% del totale
Nel giorno di Natale i casi di Omicron in Italia erano pari a circa il 45% del totale dei circa 54.762 casi di SarsCoV2 che sono stati registrati: lo indicano i calcoli del fisico Roberto Battiston, dell'Università di Trento e coordinatore dell'Osservatorio dei dati epidemiologici in collaborazione con l'Agenas. I dati relativi al giorno di Natale e al giorno precedente sono al momento i più attendibili per fare queste stime, in attesa che dopo i giorni festivi riprenda la normale attività dei test.
Figliuolo: terza dose dopo 4 mesi dalla seconda
"Credo che anticipare la terza dose a quattro mesi dal 10 gennaio sia per ora una scelta equilibrata, ma non mi sento di escludere alcunché. Abbiamo visto come si muove questo virus con le sue varianti e che ciò che uno dice oggi, domani l'evidenza sul campo la può cambiare". Così il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza Covid, in occasione della visita all'hub vaccinale pediatrico allestito a Torino dalla Compagnia di San Paolo. "Se dovremo correre di più lo faremo, ma ci vuole anche cautela, per cui credo che la scelta di anticipare la terza dose a quattro mesi - ribadisce - sia equilibrata".