"Le scelte sull'effettiva composizione della spesa e quindi sui risparmi sono puramente di natura politica, il mio ruolo è solo di proposta per decisioni che vengono prese dalla politica". È quanto ha detto il commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica,
Carlo Cottarelli, nel corso di un'audizione di fronte alle Commissioni riunite Difesa di Camera e Senato.Nel 2013 sono stati spesi in Italia 18-18,5 miliardi per la funzione difesa, ovvero l'1-1,15% del Pil, ha detto Cottarelli, che tuttavia ha precisato che per stabilire possibili risparmi nel settore della difesa "non è sufficiente prendere la spesa del ministero della Difesa perché c'è una parte anche nel bilancio del Mise e del Mef per le missioni di pace", e inoltre "bisogna anche comprendere le spese dell'Arma dei carabinieri che rientra in ordine pubblico".Nel settore della Difesa sono possibili risparmi fino a 3,5 miliardi al 2016. È la stima fornita dal commissario straordinario. Il "benchmark per la spesa" della Difesa, ha spiegato Cottarelli, è pari allo 0,9% del Pil, "la differenza tra il livello di spesa (1-1-15% Pil) e l'obiettivo è dello 0,2%", quindi il margine di risparmio potrebbe essere di 3-3,5 miliardi. Gli 85mila esuberi individuati nel pubblico impiego, a parere di Cottarelli, "in rapporto all'occupazione non sono molto elevati". Il commissario ha ricordato inoltre che "i modi per riassorbirli sono fattibili" e tra questi ha citato per esempio la mobilità.