Il ministro per la Famiglia Elena Bonetti
Novità in arrivo in manovra sul versante famiglia. Che vuol dire aumento del congedo paternità portandolo ad almeno dieci giorni, ma anche bonus nascita e un assegno unico come contributo economico alle famiglie per ciascun figlio dalla nascita all'età adulta. Sono solo alcune delle misure su cui sta lavorando la ministra per le Pari opportunità e Famiglia, Elena Bonetti, da inserire nel collegato alla prossima manovra di bilancio. Il ministro non ha aggiunto altro perché, come spiega: «Stiamo lavorando e non
posso al momento dire altro», parlando con i giornalisti a Terrasini (Palermo), dove si tiene la scuola di formazione per i giovani
organizzata da Davide Faraone.
Nel dettaglio il ministro Bonetti ha parlato appunto di «un assegno unico come contributo economico alle famiglie per ciascun figlio dalla nascita all'età adulta, ridurre o rendere gratuita la retta per gli asili nido, sostegno ai territori per aumentare gli asili perché in alcune regioni sono al di sotto dell'8% di copertura, aumento del congedo di paternità portandolo ad almeno 10 giorni e bonus nascita». In più, il ministro ha risposto anche a domande su altri fronti, a partire dalla tematica dell'accoglienza e integrazione dei migranti e della tenuta del governo.
«Pensiamo al family act perché oggi le famiglie, nella loro diversità, nel nostro paese sono il nucleo primo di relazione sociale, di incontro delle diversità - spiega il ministro - La famiglia è per eccellenza il luogo della diversità, che si mette insieme e che si apre alla vita. Non è la chiusura intima». Quindi la famiglia è «il luogo dell'accoglienza e dell'incontro delle diversità di genere, generazionali, di esperienza che si apre a una dimensione più ampia - la ulteriore precisazioni - Perciò, porte aperte alle famiglie più che porti chiusi nel paese, se dovessi usare uno slogan». Poi sullo ius culturae Bonetti dice di essere d'accordo, anche se non è nel programma di governo e quindi «è una azione che deve maturare come input parlamentare. Io l'ho sostenuto e quindi se le altre forze di maggioranza dovessero riconoscerne il valore noi siamo in prima linea - assicura - Ma non può diventare misura di scontro e battaglia politica nella maggioranza, litighiamo su altro».
Poi riferendosi all'intervista rilasciata oggi dal premier Conte in cui dice di non sentirsi sereno con Matteo Renzi, il ministro replica: «Conte non è sereno? Io lo sono e anche molto. Ho chiaro qual è il programma del governo e l'impegno che mi sono presa nel gioco di squadra». E sul voto ai sedicenni dice: «Bene la misura se è accompagnata da percorsi di formazione e di incentivo all'assunzione di responsabilità alla cittadinanza».