Mossa doppia sull’immobiliare: torna l’Ici e aumentano le rendite catastali. Ma si studia come rendere il nuovo prelievo equo, progressivo. Per recuperare risorse si punta anche all’aumento dell’Iva e in molti chiedono che si proceda a un prelievo sui patrimoni (oltre un miliardo). E alle cessioni immobiliari (5 miliardi l’anno). Poi arriverebbero le misure per rendere più equo il sistema delle pensioni (contributivo per tutti) e per riformare il mercato del lavoro (flessibilità in uscita). Sarebbe questa la lista delle "entrate" sulla quale il governo starebbe ragionando. Ma la tenuta dei conti non è l’unico obiettivo dell’Italia. Intanto per "pareggiare" entrate e uscite ci vorrebbe un intervento prossimo ai 15 miliardi che dovrebbe però essere accompagnato anche da misure per rilanciare la crescita. Quindi da nuove spese. Ma già a livello europeo si sta discutendo di come "alleggerire il conto" facendo contabilizzare ai paesi gli effetti della minor crescita (aggiustamento per ciclo). La nuova manovra potrebbe così essere più light. In ogni caso oggi è in programma il Consiglio dei ministri, che servirà per una ricognizione - fissando tempi e strategia - sulle misure da adottare. Sul fronte crescita si punta a norme di semplificazione (ad esempio l’intervento sugli ordini professionali). Ma si parla con insistenza anche di un taglio al peso del fisco sul lavoro. Nuove risorse arriverebbero dalla lotta all’evasione (tracciabilità del denaro contante a 300-500 euro), novità in dichiarazione dei redditi. Ma è sulla prima casa che si appuntano le maggiori attenzioni. La Uil parla di «rischio stangata» da 136 (Ici) a 340 (Imu e Res) euro medi a famiglia, che porterà nelle casse dell’erario un gettito fino a 9,7 miliardi di euro. La revisione delle rendite catastali «è un processo molto lungo che richiede un’analisi approfondita di tutto il patrimonio immobiliare italiano e non si fa dall’oggi al domani, richiede almeno quattro-cinque anni», ha spiegato Gianni Guerrieri, direttore centrale dell’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia del Territorio. Secondo gli ultimi dati, il rapporto tra la stima del valore di mercato degli immobili e l’imponibile è di 3,7 volte. Un divario enorme che potrebbe essere colmato con la revisione delle rendite catastali, praticamente ferme dal 1989. Tra le ipotesi che trapelano, quella di una rivalutazione del 15%: decisione che potrebbe fare cassa subito, almeno 1,3 miliardi di euro, circa 100 euro ad abitazione, ma che non terrebbe conto del valore reale delle abitazioni. Intanto, il ministro dello sviluppo e delle infrastrutture Corrado Passera pensa alle riforme di sua competenza. A partire da un nuovo piano nazionale dell’energia. Infine nel comparto sanità, il ministro della Salute Renato Balduzzi è convinto che serva rimodulare il sistema dei ticket sanitari, d’intesa con le Regioni, «per seguire criteri di maggiore equità e trasparenza con il riconoscimento del reddito familiare e della numerosità dei figli. È una delle prime questioni del nostro lavoro». Della questione si occuperà presto, «dentro al quadro complessivo del Patto per la Salute», che il prossimo anno scade e quindi deve essere rinnovato quanto prima. Attualmente, i nuovi ticket introdotti con la manovra 2011 (10 euro su visite specialistiche e diagnostica e 25 per i codici bianchi al pronto soccorso) vengono applicati in tutte le Regioni, con modalità diverse, tranne Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Bolzano, mentre a Trento si applica solo sul pronto soccorso per prestazioni non urgenti.
© Riproduzione riservata