venerdì 7 agosto 2009
L'alpinista lecchese, originario del Friuli, è deceduto ieri sera nella sua casa di montagna ai Piani dei Resinelli. Aveva compiuto da poco tempo 100 anni. Memorabili le sue ascese sugli Ottomila di tutto il mondo
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È morto ieri sera Riccardo Cassin, uno dei miti dell'Alpinismo mondiale. Nel gennaio scorso aveva compiuto 100 anni e la città di Lecco gli aveva tributato una serie di iniziative durate un mese. Il decesso è avvenuto ieri sera nella casa di famiglia ai Piani Resinelli, sopra Ballabio.I funerali si svolgeranno domani, alle 16.00, nella chiesa parrocchiale di Lecco-Maggianico. Cassin iniziò la sua vita di montagna sulle guglie della Grigna. Da tutti considerato «una leggenda» dell'alpinismo, le sue imprese hanno fatto il giro del mondo. Secondo quanto si apprende è morto «circondato dall'affetto dei famigliari». Complicazioni delle sue condizioni di salute si erano avute nei giorni scorsi ma lo scalatore originario del Friuli e trapiantato a Lecco teneva duro, com'era nel suo carattere indomabile. Nato il 2 gennaio del 1909 a Savorgnano di San Vito al Tagliamento (Pn), da qualche giorno le sue condizioni si erano aggravate fino al decesso avvenuto ieri sera attorno alle 23.30. All'età di quattro anni rimase orfano del padre Valentino, emigrato in Canada e deceduto nel 1913 in un infortunio sul lavoro avvenuto in una cava del British Columbia. È ancora un ragazzo quando, nel 1926, si trasferisce a Lecco. Il fabbro è il suo primo lavoro per mantenere se stesso, mamma Emilia e la sorella Gina, più giovane di lui. È, qui, in riva al Lario, all'ombra della Grignetta che scopre la sua passione per la montagna che lo porterà in tutta la suaesistenza a compiere oltre 2.500 ascensioni con un centinaio di «prime assolute». Senza contare le giornate di allenamento. Ha scalato montagne italiane, svizzere, francesci, austriache, spagnole, slovene, scozzesi, caucasiche. Memorabili le sue imprese anche in Alasca, Perù, Pakistan, Nepal e Giappone. A 78 anni ha ripetuto due volte in una settimana l'ascensione al Pizzo Badile nel 50° anniversario. Nel 1997 si è recato in Patagonia per inaugurare un rifugio intitolato all'amico Carlo Mauri. Nel novembre 1998 è stato membro della Giuria del festival internazionale del film di montagna a Banff (Canada),e due anni esatti dopo è stato fra i relatori, sempre a Banff, al summit mondiale dell'alpinismo cui hanno partecipato in pratica tutti i più forti alpinisti del mondo. Vedovo di Irma, ha 3 figli (Valentino, Pierantonio e Guido), 7 nipoti e 4 bisnipoti. Faceva parte del Gruppo Ragni della Grignetta, onorario del Club Alpino Accademico Internazionale, del Groupe Haute Montaigne e dei club alpini di Italia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera e Francia.
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