Il ministro della Salute Roberto Speranza - Ansa
Da un folto gruppo di 500 italiani bloccati in Brasile da più di 20 giorni per effetto delle misure italiane anti Covid, arriva un appello rivolto al ministro della Salute Roberto Speranza. «Siamo venuti qui in Brasile - si legge nell'appello alle autorità italiane - nella stragrande maggioranza in periodi permessi e quando la variabile brasiliana non era conosciuta, per ricongiungimento familiare o lavoro. Siamo bloccati da lavoro, scuola, visite mediche eccetera, con aerei persi, spese non previste, tampone negativo fatto, disagio fisico e sociale, mentre gli altri Stati europei (Germania, Belgio. Portogallo, Spagna) che hanno chiuso o stanno chiudendo i voli, lasciano aperto il rientro ai loro cittadini. È un paradosso amaro per un ministro che a settembre voleva distribuire il libro Cosi ho sconfitto il Covid».
«Personalmente sono in Brasile per ricongiungimento familiare (un figlio e una nipotina nata a ottobre) - racconta uno degli italiani bloccati, l'imprenditore Alberto Acciari -. L'ambasciatore in Brasile, Francesco Azzarello, si sta adoperando molto per cercare di aiutare i casi peggiori, sa bene cosa stiamo affrontando».