giovedì 1 novembre 2012
​A breve l’incontro con le associazioni di categoria per illustrare l’attuazione della legge. Entro il 15 dicembre le macchinette devono sparire. Il procuratore Grasso: la mafia anche nel gioco lecito.
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Ultimatum del Comune di Bolzano ai gestori di bar con slot machine: entro il 15 dicembre dovete smettere, le macchinette devono sparire. Sono un’ottantina le vittime dell’azzardo in cura al Sert di Bolzano e tra il 2010 e il 2011 i ludopatici passati che si sono rivolti alla struttura sono aumentati del 76%. Si aggrava, dunque, quest’emergenza che ha stimolato – una volta tanto e in controtendenza – il primo, drastico provvedimento delle autorità di competenza. La decisione di dismettere le slot machine nei bar è una decisione dell’amministrazione comunale con il sindaco primo tutore della salute dei propri cittadini: i 250 locali della conca di Bolzano entro un mese e mezzo, appunto entro il 15 dicembre, dovranno essere “bonificati”.«La Provincia Autonoma di Bolzano – spiega il vicesindaco Klaus Ladinser – ha deliberato una legge che impone la rimozione delle cosiddette slot machine o macchinette elettroniche dai bar della città di Bolzano che hanno luoghi sensibili nel raggio di 300 metri. Prossimamente ci incontreremo con le associazioni di categoria per illustrare l’attuazione della legge e stiamo preparando una lettera per tutti gli esercenti che hanno delle macchinette all’interno dei loro locali per avvisare che entro il 15 dicembre andranno rimosse». La dismissione riguarderà i bar, non rientrano in questa disposizione di legge le sale gioco (quelle definite tali) e le tabaccherie.Nei primi 3 mesi dell’anno si sono spesi in Alto Adige 134 milioni di euro, nei successivi due altri 125 milioni in videolottery e slot-macchine, ma solo – si fa per dire... – 28 milioni sul web, a riprova del fatto che la maggioranza dei giocatori ha oggettive difficoltà a usare il Pc. In Alto Adige c’è una legge provinciale che ha posto dei limiti all’apertura di nuove sale da gioco, prevedendo che le stesse non siano ubicate in un raggio di 300 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, impianti sportivi, centri giovanili o altri istituti frequentati da giovani o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale. Il Comune capoluogo sta reagendo di conseguenza. Prima del più recente ultimatum, aveva emanato una serie di linee guida obbligando i gestori (dei bar, delle tabaccherie o degli esercizi commerciali al cui interno sono installate apparecchiature o strumentazione informatica destinata al gioco con vincita in denaro) a delimitare gli spazi, creando ambienti ad hoc, in modo da impedire la vista agli avventori. All’interno degli ambientii per le lot machine dovrà essere prevista una videosorveglianza a circuito chiuso, installata e gestita secondo le normative vigenti in materia di privacy. Non solo. La licenza di apertura di questi locali è subordinata all’attestata formazione del personale attraverso corsi organizzati dal Comune in collaborazione con strutture private e pubbliche di comprovata esperienza nel campo della prevenzione e cura delle forme compulsive e delle dipendenze da gioco e all’obbligo di frequenza di regolari aggiornamenti. «Sul gioco intensificheremo la nostra campagna sia sul piano istituzionale sia su quello del sostegno a chi fa prevenzione» è l’assicurazione del presidente della Provincia, Luis Durnwalder, della Svp, i cui giovani hanno chiesto ai sindaci di non concedere licenze a bar che hanno intenzione di installare le macchinette.​
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