In Italia si parla di emergenza quando arrivano alcune migliaia di rifugiati e di migranti. Si parla di invasione quando i rifugiati che qui vivono sono
78mila. L'Africa ne ospita circa
14 milioni. In uno Stato
fragile con una popolazione di dodici milioni di persone, come
il Ciad, hanno trovato rifugio quasi mezzo milione di persone.
E, dunque, è dall'Africa che dobbiamo imparare, è all'Africa che
dobbiamo guardare quando parliamo di ospitalità, di generosità,
di responsabilità". Lo afferma
Laura Boldrini. Aprendo il seminario parlamentare con gli ambasciatori in Italia degli Stati africani, "Italia chiama Africa", la presidente della Camera osserva: "È all'Africa che
dobbiamo guardare, anche perché il 22% - oltre un quinto - dei
migranti residenti in Italia proviene da questo continente e
nelle nostre scuole vi sono bambini con storie e radici
italo-africane. Infine, è all'Africa che dovremmo guardare per
ridare nuovi orizzonti alle nostre economie, avviluppate da
troppo tempo nella spirale recessiva. Appena il 5% delle
esportazioni italiane è destinato al continente africano ed in
Africa giunge solo il 7% dei nostri investimenti. L'enorme
disparità rispetto all'attivismo di altri Paesi, soprattutto
emergenti, è lampante. Perfino negli Stati cui siamo legati
dalla vicinanza geografica o da vincoli storici, come quelli
dell'Africa settentrionale o del Corno, i nostri imprenditori
sono poco presenti, lasciando spazio a quelli di altri paesi".
L'Europa e l'Africa, così vicine, così interconnesse, devono
riavvicinarsi in uno scambio alla pari che può solo portare
benefici per entrambi. "L'Italia può avere un ruolo di traino in
questo avvicinamento all'Africa. Per la nostra storia, per quel
braccio ristretto di mare, ristretto e drammatico, che ci separa
dalla sponde africane e per la nostra tradizionale vocazione
diplomatica alla mediazione ed alla terzietà - ha detto ancora Boldrini -. E, in questo
momento, lo può avere, infine, in quanto Presidente di turno del
Consiglio dell'Unione europea, in una fase cruciale sia per il
continente africano, che per quello europeo", conclude Boldrini.
La presidente della Camera si è poi lamentata del fatto che i media si interessano di Africa "solo in
occasione dell'insorgere di guerre, virus letali o flussi
migratori diretti in Europa". E nella ricorrenza del Mandela Day Boldrini ricorda l'ex presidente sudafricano campione della lotta
all'apartheid. "Nelson Mandela dimostrò di saper guidare un
popolo e di non cedere alla vendetta. Seppe lasciare il potere
una volta raggiunti i primi obiettivi che si era prefissato, la
creazione di una Rainbow Nation, dove tutti fossero ritenuti
uguali. Di lui oggi avremmo ancora bisogno, del suo sguardo
acuto, della sua capacità di superare le barriere dell'odio per
giungere alla riconciliazione".