Silvio Berlusconi si materializza sugli schermi di Uno Mattina. E la polemica in corso da giorni sulla sua straripante presenza sui mass media deflagra. Tanto che la Rai deve intervenire subito per precisare che Berlusconi «ha approcciato direttamente reti e testate chiedendo spazi per interviste, utilizzando, di fatto, gran parte degli spazi destinati alla sua area politica»: così in una lettera alla Commissione di Vigilanza il direttore generale dell’azienda pubblica radiotelevisiva Luigi Gubitosi. Il quale ricorda che analoghi spazi saranno previsti per altre aree politiche in modo da garantire equilibrio e pluralismo. Oggi il Cavaliere sarà al Tg1, ma non a Porta a Porta e in una trasmissione sportiva, come aveva chiesto, fa sapere il dg. L’ammiraglia informativa Rai, il Tg1 appunto, proseguirà, dunque, nelle interviste ai leader condotte da Monica Maggioni. Dopo Vendola ieri c’è stato Maroni. E dopo Berlusconi spazio ad altri.L’ex presidente del Consiglio intanto di pima mattina si presenta negli studi Rai davanti al giornalista Franco Di Mare e sciorina una serie di attacchi. A Monti, la cui espressione «salire in politica» dimostrerebbe che «aveva un rango inferiore a quello di presidente del Consiglio». A Gianfranco Fini, accusato di aver lasciato il Pdl in attesa di un «premio». E a chi dice che l’Imu non si può abolire: «Non capisce nulla di economia e di contabilità di Stato». E altro ancora. Uno show di circa mezz’ora che fa insorgere il Pd. Roberto Zaccaria parla di «vero e proprio comizio» con un «contraddittorio insignificante» e che ha portato a un «ritardo di 5 minuti del telegiornale». Il responsabile cultura del partito Matteo Orfini e il portavoce di Diritti e libertà, Massimo Donadi usano la stessa espressione: «stalking». Idv e Verdi presentano un esposto all’Agcom.La controffensiva piediellina non si fa attendere. Berlusconi, nella stessa trasmissione gioca d’anticipo, dicendo di essere stato in tv meno della sinistra e mai in
prime time. In Commissione Vigilanza Paolo Bonaiuti replica a Gubitosi sul tempo per il Pdl ormai finito. E ricorda che quella di ieri era la prima trasmissione in periodo elettorale. Ci sono «figli e figliastri», insomma. Il riferimento è a Mario Monti - per la cui conferenza stampa è stato cancellato un Tg2 - e al delicato interregno da presidente e candidato. L’accusa, messa in chiaro da Maurizio Gasparri è di usare del ruolo di governo. Per questo il Pdl annuncia un amendamento al regolamento dell’Agcom per estendere le norme ai soggetti non candidati (quale formalmente il premier dimissionario ancora è). Si tratta di quello per le emittenti private. Oggi ci sarà la riunione per approvarlo, annuncia il presidente dell’Autorità, Marcello Cardani, facendo sapere che con tutta probabilità verrà anche approvato il regolamento sulle regionali che si svolgeranno in parallelo alle politiche. Quello sulla Rai è atteso dalla Commissione di Vigilanza .