giovedì 24 aprile 2014
​​Il leader di Fi attacca il premier a Porta a Porta: il suo governo non ha fatto nulla. "Così l'Italicum è incostituzionale".
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Silvio Berlusconi ospite da Bruno Vespa manda segnali di insofferenza al premier Matteo Renzi. Il patto del Nazareno, sottoscritto dai due leader per realizzare le riforme, rischia di non reggere alla pressione delle elezioni europee, traguardo importante per il governo, ma anche (forse ancora di più) per Berlusconi che cerca un riscatto personale dopo le vicende giudiziarie degli ultimi mesi, la decadenza da senatore e l'affidamento ai servizi sociali, e la frattura interna al partito creata dalla nascita del Nuovocentrodestra di Angelino Alfano. Nella puntata di "Porta a Porta" registrata nel pomeriggio (che verrà trasmessa stasera) il leader di Fi è un fiume in piena che non risparmia stilettate al suo "quasi-alleato". Matteo Renzi, dice il Cav "si è presentato come un simpatico rottamatore. Ora a poco a poco, si sta trasformando in un simpatico tassatore". Liquidati come una "mancia elettorale" gli 80 euro di sgravi fiscali per i redditi medio-bassi ("Io penso che a me mai sarebbe stato consentito una mancia del genere per fini elettorali"), Berlusconi accusa il governo Renzi di non aver "portato a casa nulla" se la "mancia" appunto, ma solo grazie alla complicità di Napolitano. Pesanti critiche anche sull'andamento delle riforme con la legge elettorale, l'Italicum, approvato alla Camera proprio grazie all'accordo tra Renzi e Fi, giudicato incostituzionale. "Per il momento la riforma della legge elettorale è spiaggiata in Senato. Se poi andrà avanti la riforma del Senato, credo che difficilmente questa legge elettorale potrà essere costituzionale". Berlusconi ha escluso che la riforma possa essere approvata entro il 25 maggio "perché non è stata messa a punto la struttura del Senato". La riforma, così, "non è votabile perché non è accettata neppure all'interno dello stesso Pd". Berlusconi ha assicurato che il suo partito manterrà i patti, sul Senato non elettivo (anche se poco prima aveva detto di non aver dato nessuna garanzia su questo a Renzi), ma ha ribadito che prima bisogna fare la legge elettorale. Infine non ha escluso che si vada subito al voto visto che "sono state obliterate tutte le regole democratiche".

Il Cavaliere ha parlato a lungo anche del Nuovo centrodestra e dell'uscita di alcuni suoi uomini storici. "L'uscita di Angelino Alfano da Fi, ha detto, è stato "un dolore personale". Si tratta di persone "alle quali in 20 anni ho dato tutto quello che potevo senza mai chiedere niente". Berlusconi si è detto poi convinto di riuscire ad ottenere alle prossime europee il 25% dei consensi e il 36% alle politiche, intercettando anche i delusi del M5S. 

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