giovedì 11 ottobre 2012
​Ha sollevato un nugolo di polemiche il caso del bambino di 10 anni prelevato ieri a forza dalla sua scuola a Cittadella (Padova) per essere affidato al padre. Schifani chiede chiarimenti, Manganelli esprime rammarico. Il padre: Leonardo sta bene. I parenti materni segnalati in procura per oltraggio e resistenza: la polizia ha un altro video.
Con infinita pazienza (e vendette zero) di Ferdinando Camon
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Ha sollevato un nugolo di polemiche, prese di posizione e anche una interrogazione parlamentare il caso del bambino di 10 anni, Leonardo, prelevato a forza dalla sua scuola per essere portato in una casa protetta. All'origine del provvedimento, deciso dalla Corte d'appello della sezione minori del tribunale di Venezia e materialmente eseguito ieri mattina a Cittadella (Padova) da alcuni agenti in borghese, una tormentata causa di separazione tra la madre e il padre.Un episodio che ha scosso anche il ministro degli Interni Annamaria Cancellieri. "Ho visto il filmato del ragazzo di Cittadella e, come tutti, sono rimasta turbata da queste immagini. Attendo di conoscere l'esito dell'inchiesta avviata dal capo della polizia".A registrare il trattamento inumano a cui è stato sottoposto in cortile Leonardo, che già in classe si era aggrappato al banco per resistere alla presa degli agenti, è stata una telecamera, portata dalla zia materna, accorsa davanti alla scuola. Nelle immagini, davvero strazianti e sconvolgenti, si vede il piccolo preso per le gambe e per le braccia, che invoca l'aiuto della zia e poi viene caricato in tutta fretta dentro un'auto mentre piange e urla: «Non riesco a respirare». La madre ieri sera è andata alla casa famiglia accompagnata da un pediatra, per accertare se il figlio stava bene, ma le è stato impedito di vederlo.La vicenda che vede protagonista incolpevole un bambino di 10 anni è drammatica: madre e padre si sono separati 8 anni fa e da allora il padre ha sporto 23 querele contro la ex moglie, sempre archiviate. L'uomo accusa la donna e la sua famiglia di impedirgli di vedere il figlio, accusa che la madre respinge dicendo che è il bambino a non volerlo incontrare perché lo percepisce come troppo autoritario.Di recente però il padre ha ottenuto dal Tribunale di Venezia una ordinanza che chiede l'allontanamento di Leonardo dalla casa della madre, in base a una patologia riscontrata (la Sindrome di alienazione parentale, non riconosciuta tra i disturbi mentali). Leonardo, secondo questa ordinanza assai discussa, avrebbe bisogno di vivere in un ambiente neutrale per ricostruire la figura paterna.Il trattamento al quale è stato sottoposto però difficilmente farà del bene al bambino. La Questura di Padova ha precisato che al momento della "presa in carico" del bambino era presente anche il padre e gli assistenti sociali e che i parenti della madre, armati di telecamera, avrebbero voluto provocare un caso mediatico. Il provvedimento, hanno aggiunto in Questura, doveva essere eseguita due anni fa, ma la famiglia materna vi si era sempre opposta "e il padre da mesi non vedeva suo figlio".INDAGATI ZIA E NONNOLa zia materna ed il nonno del bambino di 10 anni prelevato a forza l'altro ieri da scuola su ordine del Tribunale dei Minori sono stati segnalati dalla Questura di Padova alla magistratura per le ipotesi di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza di un provvedimento dell'autorità giudiziaria. La Questura ha fatto pervenire alla Procura anche il video sull'operazione girato dagli agenti della Polizia Scientifica. Non sono stati forniti per ora particolari su queste immagini che, comunque, riprenderebbero da un'altra angolazione, rispetto alle riprese choc girate dalla zia del bambino, le fasi dell'esecuzione del provvedimento dei giudici. In particolare nelle immagini, si è appreso, si noterebbero le azioni dei famigliari e delle altre persone che hanno tentato di opporsi agli agenti di Polizia e al padre del ragazzinoMANGANELLI: «INCHIESTA INTERNA»Il presidente del senato, Renato Schifani, ha chiesto chiarimenti al Capo della Polizia Manganelli sull'episodio di Padova. "Comportamenti come quello al quale abbiamo assistito meritano chiarimenti ed eventuali provvedimenti". E Manganelli ha risposto disponendo l'apertura immediata di un'inchiesta interna. Poi ha espresso "profondo rammarico" per l'episodio e ha chiesto scusa ai familiari del bambino.

 

L'onorevole del Fli Daniele Galli ha presentato un'interrogazione ai ministri della Giustizia e dell'Interno per chiedere un pronto intervento riparatore dello Stato nei confronti del bimbo. "Quale danno è stato prodotto nel piccolo allontanato con metodi inammissibili anche per  un animale, quale danno è stato prodotto nei bambini che hanno assistito alle scene cruente?", dichiara Galli. IL GOVERNO DOMANI RIFERISCEIl governo riferirà domani alla Camera sulla vicenda del bimbo di Padova. Non sarà il ministro dell'Interno ma un sottosegretario a rappresentare il Viminale.LA MADRE: ACCETTO LE SCUSE, MA QUESTA VIOLENZA DEVE FINIRE"Accetto le scuse ma non è modo questo di prelevare i bambini": così la madre in una intervista televisiva."Questa violenza sui bambini deve finire. Bene le scuse, ma mio figlio è ancora là dentro e non riesco a vederlo. Non so come sta, quanti ematomi ha, abbiamo solo la dichiarazione del padre che dice che sta bene, ma dubito perchè lui dice bugie" ha aggiunto la madre.IL PADRE: MIO FIGLIO STA BENE​"Mio figlio sta bene ed è sereno. L'ho salvato". Lo sottolinea il padre del piccolo, che ha spiegato di non voler comparire in nessun modo. "Ci sono stati momenti difficili - ha detto - e io sono il primo ad avvertirli ma tutto questo con la consapevolezza di aver fatto il bene di mio figlio". IL GARANTE: STOP ALLA CIRCOLAZIONE DEL VIDEOIl Garante della Privacy, dal canto suo, chiede che il video con le terribili immagini del bimbo in lacrime e strattonato non abbia circolazione. Troppo tardi.AIART: COSA C’ENTRA CON ‘CHI L’HA VISTO?’"Alla Sciarelli diciamo: che cosa c’entra quel video con ‘Chi l’ha visto?’ che si dovrebbe occupare di persone scomparse? L’impressione è che si sia voluto fare solo sensazionalismo”. Lo affermato Luca Borgomeo, presidente dell’associazione di telespettatori cattolici Aiart.

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