Il governo ha chiesto oggi al sistema delle concessionarie autostradali di dire rapidamente se sono disponibili ad agevolare i clienti pendolari con uno sconto del 20% a partire da febbraio.
Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture
Maurizio Lupi, che oggi ha convocato i rappresentanti dell'Aiscat, l'associazione delle concessionarie, per affrontare il tema dei rincari tariffari, in media il 3,9%, scattati a fine dicembre per il 2014 e oggetto delle proteste degli autostrasportatori e dei pendolari, già provati dalla crisi economica."Il sistema autostradale deve darci una risposta entro l'inizio della prossima settimana, per una richiesta che il governo ha posto con forza", ha sottolineato il ministro che comunque aveva premesso che "la volontà del governo è sempre quella di rispettare i contratti in essere".
"Serve una riflessione per rendere compatibili i fattori prezzi e investimenti con il nuovo scenario", ha detto senza elaborare nel dettaglio a cosa punti il governo.
Le tariffe delle autostrade, cioè di tutte le concessionarie i cui contratti sono regolati - ha detto il ministro - da 6 diverse convenzioni, sono cresciute con l'adeguamento di fine anno del 3,9 medio, "rispetto a una richiesta media del sistema del 4,7%", ha detto Lupi. Oltre all'adeguamento all'inflazione, le formule applicate alle concessionarie prevedono "il recupero degli investimenti effettivamente eseguiti ed effettivamente contabilizzati", ha detto Lupi, sottolineando che nel 2013 gli investimenti con queste caratteristiche per il sistema delle autostrade in concessione è ammontato a 2 miliardi di euro, pari a più del 30% del totale degli investimenti in grandi opere infrastrutturali fatti in Italia lo scorso anno.
Altra componente della tariffa è il cosiddetto fattore di riequilibrio tra costi e ricavi. Qui Lupi ha voluto sottolineare l'eccezionalità della fase congiunturale dicendo che non era mai accaduto che per cinque anni consecutivi ci fosse stato un calo di domanda. Il meccanismo in questo caso compensa con un adeguamento di tariffa il calo dei ricavi rispetto ai costi per tenere in equilibrio i piani finanziari."Apprezziamo lo sforzo del ministro Lupi per venire incontro alle esigenze dei pendolari martoriati dagli aumenti dei pedaggi autostradali, ma a nostro parere il problema è a monte, risiede proprio in quegli aumenti ingiustificati ed ingiustificabili scattati recentemente". Lo afferma
Federconsumatori. "Incrementi dei pedaggi anche dell'8% e del 12%, che non trovano nessuna possibile giustificazione, a maggior ragione se si guarda allo stato delle autostrade nel nostro Paese, spesso del tutto indegne di essere definite tali" aggiungono i consumatori. "Non dimentichiamo - conclude la nota - che a risentire degli incrementi dei pedaggi non sono solo gli automobilisti, ma tutti i cittadini: oltre l'86% dei beni di largo consumo in Italia, infatti, è trasportato su gomma e risente,quindi, dell'aumento dei costi di trasporto".