martedì 23 maggio 2023
La Procura: "Persona ben voluta, comprava il silenzio delle vittime con regali costosi e con l'ascolto". La diocesi: "Fu subito denunciato e sospeso". Azione Cattolica: sconcerto dopo la notizia
Il Tribunale di Tivoli

Il Tribunale di Tivoli - Ansa

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L’hanno arrestato. Un insegnante di religione, M.C. 46 anni, indagato per violenze sessuali reiterate per anni ai danni di quattro ragazzini fra 10 e 15 anni (all'epoca della prima violenza), commesse a Tivoli e in altre città d'Italia.

Dopo avere creato una relazione di fiducia e amicizia con i minorenni e i loro genitori – come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare - avrebbe commesso violenze sessuali, approfittando di gite organizzate con associazioni educative anche di carattere religioso, delle quali faceva parte. Il quadro dipinto dai magistrati fa rabbrividire e sgomenta le famiglie e gli ambienti associativi dov’era conosciuto: “Era un uomo impossibile da odiare – scrive il Gip di Tivoli -, un secondo padre, una persona conosciuta e ben voluta da tutti, capace di comprare il silenzio delle vittime con regali costosi, ma anche con l'ascolto, con la comprensione, con parole adatte a consolare dalle angosce dell'adolescenza".

Quanto alle esigenze cautelari, è ritenuto “concreto e attuale il pericolo di reiterazione del reato" da parte del 46enne, che "non ha avuto scrupoli nell'approfittarsi della fiducia in lui riposta, ignorando completamente le gravi ricadute del suo agire nei confronti dei minori, approfittando della loro giovane e complicata età, della loro inesperienza, consapevole che l'acquisto di doni, il tempo loro dedicato, lo svago, le continue elargizioni economiche, unitamente al supporto offerto ai loro familiari, gli avrebbe consentito di ottenere il loro silenzio".

La diocesi ha sospeso da tempo l’uomo: “Appena appresa la notizia di un presunto abuso presso il Consultorio diocesano, di cui è presidente, fu inviata immediata segnalazione all’autorità di pubblica sicurezza – si legge in una nota diffusa dal vescovo di Tivoli, monsignor Mauro Parmeggiani -. Ricevuta poi la denuncia in sede canonica da parte dei genitori della medesima presunta vittima, constatato il ‘fumus delicti’, da parte sua ha immediatamente revocato l’idoneità all’insegnamento della religione cattolica al docente e da allora lo stesso non ricopre più alcun incarico pastorale nella diocesi”. Nota che si chiude il vescovo che “esprime il proprio dolore e quello della Chiesa locale, insieme alla vicinanza e intima sofferenza verso coloro che soffrono in questo frangente”.

"Abbiamo respirato aria di omertà - ha detto Francesco Menditto, Procuratore di Tivoli – e un ragazzo presumibilmente abusato ha detto che non avrebbe denunciato perché 'non crederanno mai a me, lui è una persona importante ed è anche un amico di mia madre e di mio padre'".Gli abusi così sono andati avanti per alcuni ragazzini dal 2016 e finché non è stato arrestato: "Il primo caso dal 2016 al 2020, il secondo fino al 2021; un terzo dal 2018 al 2020", ha affermato Menditto riferendo che gli abusi sarebbero avvenuti, in larga parte, appunto durante gite o soggiorni fuori Tivoli: “Chi non denuncia avrà sulla coscienza eventuali ulteriori violenze ai danni di altri bambini. Siamo convinti che le vittime sono di più: chiunque ritenga di avere informazioni utili, potrà prendere contatti col personale del Commissariato di Polizia di Tivoli".

Un'accusa di omertà che la diocesi tuttavia, il giorno dopo l'arresto, rispedisce al mittente per voce referenti per la tutela dei minori della diocesi Ciro Sanseverino. "Nell’ambito di un progetto di prevenzione dei disagi in età adolescenziale – racconta il direttore – ho avuto modo di ascoltare il caso di presunte molestie ai danni di un minore. Sin da subito, era il maggio 2019, d’accordo con monsignor Parmeggiani, abbiamo inviato la segnalazione all’autorità di pubblica sicurezza. In quell’occasione abbiamo anche confermato la disponibilità a fornire tutta la collaborazione che si riteneva necessaria. Rinnoviamo ancora oggi tale disponibilità. Proprio per questo, oggi non possiamo accettare le accuse ingiuste di un atteggiamento omertoso da parte della Curia diocesana”. Quanto avvenuto, aggiunge, “permette di sottolineare il percorso di prevenzione e tutela adottato dalla diocesi, nello spirito delle Linee guida della Cei. Il nostro Servizio diocesano, inserito nella rete più ampia a livello nazionale, è impegnato a contrastare e prevenire il triste fenomeno degli abusi con assoluta determinazione”.

Dopo la notizia, Azione Cattolica: vicina alle famiglie

La Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica esprime sconcerto in merito alle recenti notizie di stampa circa l’arresto di un suo ex responsabile per presunti abusi su minori. L’Associazione tutta si rende prossima alle vittime e alle famiglie coinvolte e manifesta piena fiducia nella magistratura. Nello spirito delle Linee guida adottate dalla Chiesa in Italia, l’Azione Cattolica rinnova il proprio impegno a proseguire in modo deciso nell’attuazione delle policy per la prevenzione degli abusi e la tutela dei minori (Progetto Safe).


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