martedì 23 maggio 2023
I risultati del progetto #Withyou su 1500 ragazzi e 1900 genitori. Ansia, depressione, distrubi affettivi sono le problematiche più rilevanti, ma incoraggianti i miglioramenti dopo l'aiuto psicologico
Gemelli-Unicef: il 39% dei giovani coinvolti ha un disturbo psicologico
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Ansia, difficoltà affettive e relazionali, depressione. Preoccupa il quadro emerso dal progetto #Withyou- La psicologia con te, realizzato dalla Fondazione Policlinico Agostino Gemelli Irccs e Unicef coinvolgento negli ultimi 12 mesi oltre 1500 giovani e 1900 genitori i cui risultati sono stati resi noti stamane nel corso di un evento a Roma in cui è stato presentato anche il video della missione realizzata dal testimonial dell’Unicef Federico Cesari per conoscere alcuni dei ragazzi e degli operatori coinvolti nel progetto. Il 39% della popolazione presa in carico, infatti, avverte e soffre di una sintomatologia affettiva ansioso-depressiva. In particolare, dei 1.571 i giovani coinvolti nel progetto, 971 sono stati sottoposti a valutazione psicodiagnostica e presi in carico; fra questi 462 ragazzi (o il 47% del campione) hanno messo in luce una condizione di Disturbo specifico di apprendimento (Dsa); il 53% restante del campione presenta altre condizioni, tra cui disturbi del neurosviluppo, come disabilità intellettiva. Dati drammatici, da un verso, ma anche incoraggianti visto che dai dati preliminari di efficacia terapeutica si evince che alcuni disordini possono cambiare traiettoria, virare verso il benessere e la promozione della salute dei nostri ragazzi, se adeguatamente riconosciuti e “accompagnati” nella loro interezza.

«Esprimo grande soddisfazione per la prosecuzione della collaborazione con una realtà di alto valore sociale come Unicef Italia, con particolare riguardo a temi di grande rilievo quali la salute mentale e il benessere psicosociale di bambini e adolescenti – dice nel corso della presentazione dei risultati Marco Elefanti, direttore generale della Fondazione policlinico Gemelli - Attraverso un’analisi approfondita e originale cercheremo di offrire insieme possibili soluzioni a problemi che impattano su tante famiglie». I giovani di oggi, aggiunge Carmela Pace, presidente di Unicef Italia, sembrano vivere «una vera e propria emergenza sociale in ambito di salute mentale e benessere psicosociale. Il nostro impegno come Unicef Italia, anche attraverso questo progetto realizzato con il Policlinico Gemelli, è quello di accendere un faro su questo tema perché supportando i bambini e i giovani e le loro famiglie possiamo fare concretamente la differenza nelle loro vite e nelle nostre comunità».

Ufficio stampa Gemelli

I risultati

#Withyou, che nasce con l’obiettivo di promuovere un percorso di sostegno psicologico e di empowerment dedicato a pre-adolescenti e adolescenti e alle loro famiglie, particolarmente colpiti dagli effetti della pandemia, è durato un anno e ha coinvolto 1.571 giovani (il 46% femmine ed il 54% maschi) - di cui 971 sottoposti anche a valutazione psicodiagnostica e presi in carico e 600 coinvolti con le attività nelle scuole - e 1.942 genitori, per un totale di 3.513 beneficiari diretti e 35.130 beneficiari indiretti, attraverso percorsi di valutazione, presa in carico integrata, focus group e attività di prevenzione sulla salute mentale e il benessere psicosociale nelle scuole superiori. Le valutazioni effettuate hanno messo in luce una condizione di Disturbo specifico di apprendimento (Dsa) e correlato disordine psicologico su 462 dei 971 ragazzi presi in carico, ovvero il 47% del nostro campione. Il 53% restante del campione presenta altre condizioni, tra cui disturbi del neurosviluppo, come disabilità intellettiva, disturbi della nutrizione, disturbo dello spettro dell’autismo, disturbo da deficit di attenzione/iperattività, disturbi del movimento, patologie neurologiche e/o neuro-muscolari.

Nel campione arruolato e seguito è stato possibile constatare che in 383 valutazioni (39%) si evidenzia un’alterazione clinicamente significativa nella scala Internalizzante, costituita dalle sottoscale Ansia/Depressione (30%), Alienazione/Depressione (23%) e sintomi psicosomatici che non hanno una base medica accertata (21%); mentre in 176 valutazioni (18%) si evidenzia un’alterazione clinicamente significativa nella scala Esternalizzante, costituita dalle sottoscale Comportamento Dirompente (9%) e Comportamento Aggressivo e iperconnessione (13%). Di questi, 149 (16%), presentano una compromissione globale più marcata e generale, con alterazione della personalità su diverse dimensioni psicologiche e psichiatriche. Di tutti i ragazzi seguiti in alcuni casi è stato necessario per garantire un’integrazione scolastica, applicare delle misure di cautela per la scuola. Nello specifico: 459 ragazzi (47%) hanno avuto necessità di un piano didattico personalizzato che prevede l’adozione di misure compensative e dispensative per garantire il diritto allo studio; 8 ragazzi (0,8%) hanno avuto la necessità di un Bes (bisogni educativi speciali); 150 ragazzi (15%) hanno avuto necessità di essere affiancati da un insegnante di sostegno; 168 ragazzi (17%) hanno avuto l’indicazione di aderire a un percorso di psicoterapia.

Ufficio stampa Gemelli

La cura

Da un'analisi preliminare, gli esiti di efficacia mettono in risalto che le soglie di gravità clinica percepita si riducono da un livello medio grave del 31% a un 16% e da un livello moderato del 19% a un 8%. Secondo la Good Practice (JCI), il grado di soddisfazione risulta essere del 98% per i genitori e al 96% per i ragazzi. In nessun caso si è avuto un drop out, cioè un abbandono del trattamento. «I risultati di questo rapporto confermano i drammatici dati che, come Unicef, abbiamo diffuso a livello internazionale: 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato; tra questi 89 milioni sono ragazzi e 77 milioni sono ragazze; 86 milioni hanno fra i 15 e i 19 anni e 80 milioni hanno tra i 10 e i 14 anni. In Italia, nel 2019, si stimava che il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni, circa 956.000, soffrissero di problemi di salute mentale», sottolinea Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia.

Il progetto Withyou ha permesso di intercettare precocemente «un trigger di comportamenti non necessariamente patologici ma espressione di profonda sofferenza, grazie a questo abbiamo potuto rispondere alla richiesta di aiuto dei nostri ragazzi, anche quelli più giovani - aggiunge Daniela Chieffo, responsabile unità operativa Psicologia clinica policlinico Gemelli - Withyou è un viaggio con i più giovani di prevenzione e di promozione della salute mentale verso il cambiamento, per favorirlo è necessario comprendere la formulazione di aiuto del ragazzo, della famiglia in cui vive, e del mondo sociale in cui si realizza. Quindi una visione identificando il suo valore, il suo talento e il sistema all’interno del quale si esprime, riducendo al minimo la matrice generativa dei più severi quadri psicopatologici».

Ufficio stampa Gemelli

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