Sarebbero una cinquantina per il
momento, i "combattenti stranieri" nelle file jihadiste
individuati come provenienti dall'Italia: lo ha detto il
ministro dell'Interno Angelino Alfano a Bruxelles. Nei giorni
scorsi, l'Ue aveva fatto la cifra di
3 mila "foreign fighters"
attivi in Siria e Iraq: Alfano ha precisato che dal
"monitoraggio che teniamo sempre aggiornato" risulta "un numero
di
48" combattenti "legati in qualche modo all'Italia in
termini di transito o in termini di passaggi vari effettuati
nel nostro paese". Il comitato di analisi strategica
antiterroristica, ha aggiunto, "si riunisce di settimana in
settimana: abbiamo sempre valutazioni aggiornate, teniamo sotto
controllo la sirtuazione".
Alfano ha ribadito che in Italia è c'é
un'allerta terrorismo "elevata,
anzi elevatissima". "Pur in
assenza di una minaccia specifica - ha sottolineato a margine
della conferenza di alto livello sulla sicurezza interna in
Europa - l'allerta è elevata perchè l'Italia fa parte di
quella grande comunità occidentale che contrasta il
terrorismo, perchè è la sede della cristianità, perchè ha
fatto delle scelte importanti in parlamento anche negli ultimi
mesi". Ecco perché "noi siamo parte di quella grande comunità
che è sotto attacco da parte di un califfo, di un sedicente
stato e di un'organizzazione criminale che ha ambizioni, soldi
e uomini che nessuno ha mai avuto".
Alfano assicura di avere pronte
"norme molto severe" per il contrasto del terrorismo e di "essere pronto a portarle di fronte a governo e Parlamento". Una, "riguarda uno stretto controllo di polizia su soggetti che possono essere considerati a rischio", specificando meglio misure preventive, "che oggi vengono applicate ai mafiosi". Ma anche "colmare la lacuna normativa che rende molto difficile punire chi voglia andare a combattere all'estero, pur non essendo il reclutatore"Per
Lamberto Giannini, direttore del servizio centrale antiterrorismo della polizia di Stato, le minacce dell'Isis all'Italia rappresentano una questione seria. Ma - ha detto a L'Aquila a margine di una esercitazione dimostrativa dei Nocs - "al momento non abbiamo alcun segno particolare rivolto al nostro Paese. È tuttavia un momento che
richiede massima attenzione".