mercoledì 8 settembre 2021
I dati di Copernicus: il mese di agosto è stato il terzo più caldo mai registrato. Il Nobel Mayor: "Non è possibile pensare a un altro pianeta"
Una persona si rinfresca dal caldo nella fontana di piazza del Popolo, a Roma

Una persona si rinfresca dal caldo nella fontana di piazza del Popolo, a Roma - Ansa/Angelo Carconi

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Negli ultimi trent'anni non si era mai registrata un'estate così calda in Europa, anche se da cinquant'anni, su tutto il pianeta, le temperature stanno salendo a un ritmo mai conosciuto prima. Lo scorso mese di agosto è stato il terzo più caldo mai registrato. Rispetto alla media del trentennio 1991-2020, la temperatura è aumentata di 0,3°. I dati sono di Copernicus, il programma Ue di osservazione della Terra, che si occupa di monitoraggio ambientale.

Prima di quest'anno, le estati più calde nel 2018 e nel 2010

Le estati europee più calde, prima di quella attuale, si erano registrate nel 2010 e nel 2018. L’innalzamento delle temperature è un fenomeno ormai ampiamente studiato, considerato una delle principali minacce alla sopravvivenza dell’uomo sulla Terra.

Una descrizione del riscaldamento globale è arrivata a inizio agosto dall’Ipcc, l’International Panel on Climate Change, l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa di monitorare il cambiamento climatico. L’ultimo report (che è solo una parte del 6° Rapporto Ipcc) ha coinvolto centinaia di scienziati e migliaia di articoli scientifici verificati.

Il rapporto riferisce dell’aumento continuo di temperatura che coinvolge la superficie terrestre e prevede che entro la fine del XXI secolo le temperature aumenteranno di oltre 1,5°-2° rispetto ai livelli pre-industriali. Per evitarlo, sono richieste azioni determinanti contro le emissioni di gas serra, causate dalle attività umane e principali responsabili del riscaldamento terrestre. Rimanere sotto la soglia di +2° è l’obiettivo che 190 Paesi e organizzazioni si sono dati con l'accordo di Parigi del 2015.

Nel corso degli ultimi 50 anni, la temperatura sul nostro pianeta è aumentata a una velocità che non ha eguali negli ultimi 2.000 anni, dice l’Icpp. Per ogni mezzo grado di innalzamento della temperatura, il report individua conseguenze quali l’intensificazione del ciclo dell’acqua e il peggioramento di eventi climatici estremi, umidi e secchi. Se sulla Terra si alza la temperatura, aumentano anche le ondate di calore, le precipitazioni intense, la siccità, la perdita di ghiaccio marino artico, manto nevoso e permafrost.

Il Nobel: “Non rendiamo la Terra inabitabile, è l'unica casa possibile”

È necessario “preservare il più possibile la nostra Terra per non renderla inabitabile” ha detto stamani il premio Nobel 2019 della Fisica Michel Mayor, astrofisico svizzero, ospite all’Università Sapienza di Roma. Nel suo intervento ha commentato alcune scoperte recenti: “Oggi sono stati rilevati e caratterizzati più di 5.000 pianeti extrasolari”, tra loro “sorprendentemente diversi: molti sono simili alla nostra Terra, sì, ma altri hanno periodi orbitali di poche ore, sono pianeti oceanici o fornaci di lava". Per il Nobel non c’è dubbio: per ora, la Terra rimane la nostra unica casa possibile.

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