Si sono svolti nella Basilica
di Santa Maria degli Angeli a Roma i solenni funerali di
Stato dell'appuntato scelto Manuele Braj, caduto in
Afghanistan.
La bara, avvolta nel tricolore, è stata trasportata dal Policlinico di Roma, dove era stata allestita la camera ardente, da sei carabinieri ed è giunta in basilica
intorno alle 19.
A celebrare le esequie è l'Ordinario militare per l'Italia,
mons. Vincenzo Pelvi."Manuele era un carabiniere animato non
da egoismo o da sete di possedere, ma dalla voglia di servire i
più deboli". Lo ha detto mons.Pelvi nel corso dell'Omelia.
"Manuele - ha detto mons.Pelvi - era sempre disposto a
scegliere i posti più disperati dove nessuno andrebbe. Aveva
l'arte di accorgersi se qualcuno era in difficoltà".Nel corso dell'Omelia, mons.Pelvi si è
rivolto al figlio di Manuele Braj, Manuel, di appena otto mesi,
che si trovava insieme alla mamma in chiesa.
"Davanti ad un evento così tragico e doloroso - ha detto
l'ordinario militare - sembra che Dio non si accorga del peso
che portiamo nel cuore e della follia che attraversa la mente.
Ma Dio parla anche attraverso il silenzio. Non è forse
vicinanza del Signore il piccolo Manuel con i suoi abbracci ed
il suo sorriso?".
Mons.Vincenzo Pelvi ha inoltre ribadito l'importanza "di
continuare a costruire la pace" anche quando "un razzo uccide
un innocente".