Reuters
La campagna vaccinale contro il Covid-19 procede spedita, anche se dal bollettino quotidiano della Protezione civile emerge che il numero dei contagi è salito negli ultimi tre giorni. Le anticipazioni dei dati epidemiologici settimanali, che saranno diffusi oggi, fanno prevedere che da lunedì tre regioni potrebbero essere in zona bianca, eliminando così il coprifuoco. La spinta a vaccinare è peraltro generalizzata: oltre ai maturandi, in attesa della decisione dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) sul vaccino ai 12-15enni prevista per oggi, le Regioni stanno aprendo agli over 30. Ancora riguardo ai giovani, il commissario all’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, si è detto disponibile alla proposta dei gestori, di vaccinare anche nelle discoteche.
Ieri le somministrazioni di vaccini anti Covid (alle 17.13) hanno toccato quota 32 milioni 582.895 e 11 milioni e 22.084 cittadini hanno completato il ciclo vaccinale (il 18,60% della popolazione). I nuovi casi riscontrati ieri sono stati 4.147 e i decessi 171 (mercoledì erano stati rispettivamente 3.937 e 121). Ma sono calati sia i ricoverati in terapia intensiva (-72) sia nei reparti ordinari (-411).
Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna potrebbero essere zona bianca da lunedì 31 maggio secondo la bozza di monitoraggio settimanale della cabina di regia tra Regioni-ministero della Salute e Istituto superiore di sanità. Il che comporta la cancellazione del coprifuoco e la possibilità di aprire molte attività, mantenendo mascherina e distanziamento. E altre regioni prefigurano il passaggio in zona bianca la settimana successiva o al più tardi il 14 giugno.
Per i vaccini ai maturandi – visti i tempi stretti – alcune Regioni si sono già mosse: nel Lazio si sono aperte le prenotazioni online per i giorni 1-3 giugno, con decine di migliaia di adesioni in poche ore; in Abruzzo sono aperte fino a stasera per le somministrazioni fra il 3 e il 5 giugno. Anche il presidente del Veneto Luca Zaia si è detto disponibile, ma lamenta che «mancano i vaccini». Mentre l’Alto Adige ha dato il via alla possibilità di prenotare tutti i maggiorenni, senza limitazioni di età. Ancora guardando alle fasce giovani, il commissario Figliuolo ha inviato al Comitato tecnico scientifico e alla Conferenza delle Regioni il protocollo messo a punto dal Sindacato dei gestori dei locali (Silb) chiedendo di valutare la «possibile riapertura in sicurezza del settore dell’intrattenimento danzante, nella piena compatibilità con la tutela della salute di utenti e lavoratori, nonché a rappresentare la disponibilità degli utenti del settore stesso a poter contribuire attivamente alla campagna vaccinale nazionale anti Covid-19, con un’attenzione dedicata al settore giovanile».
Peraltro si segnalano ancora difficoltà a coprire fasce di popolazione fragile, e i medici di medicina generale si mettono a disposizione. Ieri in un incontro con il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il commissario Figliuolo, il segretario generale Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), Silvestro Scotti, ha illustrato la possibilità di far interagire il software di intelligenza artificiale della Fimmg con le piattaforme regionali per "scovare" quei soggetti fragili che non sono stati raggiunti dalla campagna vaccinale.
Quanto alle farmacie, la situazione è a macchia di leopardo: in Valle d’Aosta già si effettuano le vaccinazioni, e in Lazio si comincerà il 1° giugno. Altre sette Regioni hanno recepito l’accordo nazionale: Calabria, Campania, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto; la Lombardia, ha già un protocollo da siglare e la Liguria ha predisposto un accordo diverso.
Sempre in Liguria, un gruppo di professionisti della sanità vuole presentare un ricorso contro l’obbligo vaccinale che li riguarda: «Un trattamento sanitario obbligatorio – sostiene l’avvocato Daniele Granara – è possibile solo se ha i requisiti di efficacia e sicurezza. E il vaccino non ha né l’uno né l’altro».