"Non c'è nessun dubbio che la vittima di questa tragedia sia il nostro Mario. Invito tutti a considerare, tuttavia, che bene ha fatto l'Arma a individuare il responsabile di questo improprio trattamento e a disporre il suo immediato trasferimento". Con queste parole il premier Giuseppe Conte è intervenuto sulla foto di Gabriel Christian Natale-Hjorth legato e bendato mentre si trova in una caserma dei carabinieri di Roma in attesa di essere interrogato: Natale-Hjorth è il ragazzo statunitense di 18 anni sospettato di aver preso parte all'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega venerdì nel centro di Roma. E la foto è stata diffusa da alcuni quotidiani italiani, poi ripresa dai media statunitensi.
Nella foto Natale-Hjorth è legato e bendato, una condizione che viola palesemente le norme sul trattamento delle persone da parte delle autorità, sia in condizioni di libertà sia di arresto. Su tutte l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, secondo cui «nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti».
"Riservare quel trattamento a una persona privata della libertà non risponde ai nostri principi e valori giuridici, anzi configura gli estremi di un reato o, forse, di due reati" ha aggiunto il premier Conte sottolineando che "l'Italia è uno Stato di diritto - ha proseguito -. Abbiamo principi e valori consolidati: evitiamo di cavalcare l'onda delle reazioni emotive tenuto anche conto che la nostra legislazione, in caso di omicidio volontario, contempla già l'ergastolo e non consente più sconti di pena".
Domenica pomeriggio il ministro Salvini aveva, invece, scritto su Twitter che «a chi si lamenta della bendatura di un arrestato, ricordo che l’unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio, un marito di 35 anni, un Carabiniere, un servitore della Patria». Di fatto, Salvini si è rifiutato di riconoscere la palese violazione dei diritti umani a cui è stato sottoposto Natale-Hjorth. In Italia va ricordato da due anni è in vigore una legge contro il reato di tortura.
Sarebbe rimasto bendato per 4 o 5 minuti il 18enne Hjorth, prima di essere spostato in un'altra stanza. Sono i dettagli emersi dalle indagini dei carabinieri che hanno individuato il militare responsabile e disposto il trasferimento a breve ad "altro incarico non operativo".
Anche la Procura di Roma è in attesa di una informativa in relazione alla foto. Dopo l'arrivo dell'informativa si procederà alla apertura formale di un fascicolo di indagine.