Nessun trionfalismo, nessuna nostalgia da «reduci». Piuttosto il desiderio di consegnare idealmente una stagione fondamentale nella vita della Chiesa a chi non l’ha vissuta, di far respirare il clima di allora usando il linguaggio di oggi, di valorizzare un’eredità quanto mai attuale. Perché il sito internet www.vivailconcilio.it che si inaugura il 25 gennaio non si rivolge solo a chi del Vaticano II sa già tutto ma soprattutto a quelli, giovani in primis, che se dici Concesio pensano al paese di Mario Balotelli più che di Paolo VI. «Il titolo – spiega il teologo Marco Vergottini, coordinatore del progetto – nasce dal desiderio di usare una forma espressiva intrigante, un linguaggio adatto alla Rete. Il nostro vuole essere un sito accogliente, ospitale, non polemico, capace di recuperare la memoria e insieme l’attualità del Concilio». L’avventura on-line è nata lo scorso agosto a Camaldoli, durante la Settimana promossa dall’Ati ( Associazione teologica italiana) sulla Lumen gentium. In quell’occasione – aggiunge Vergottini – i partecipanti «hanno sollecitato gli organizzatori a proseguire nell’intento di far conoscere la lezione del Vaticano II. Da qui l’idea di dar vita a un sito». Il comitato promotore vede la presenza di sei teologi: l’attuale presidente dell’Ati Piero Coda, i suoi predecessori Giacomo Canobbio e Severino Dianich, lo studioso canadese Gilles Routhier, il webmaker Massimo Nardello oltre a Vergottini coordinatore dell’iniziativa. Ma vi figurano a pieno titolo anche i cardinali Carlo Maria Martini e Roberto Tucci nonché il vescovo Luigi Bettazzi, uno degli ultimi padri conciliari ancora viventi. La data d’inaugurazione non è casuale. Lunedì prossimo infatti saranno 51 anni da quando Giovanni XXIII annunciò il grande evento ecclesiale nella basilica di San Paolo fuori le Mura. «Nel sito si potranno trovare i testi, le fonti. E poi atti e interventi magisteriali, da Giovanni XXIII a Benedetto X-VI, riguardanti il Vaticano II, come ad esempio il discorso di Ratzinger domenica scorsa nella Sinagoga di Roma. Ma ci sarà spazio anche per letture, dai testi delle conferenze ad agili saggi di contenuto teologico, mentre una terza sezione sarà fatta di filmati, a cominciare da 'Immagini dal Concilio', video appena realizzato dal Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali». Fin qui la parte più 'ufficiale' del portale, che però mette a disposizione del navigatore anche spazi meno consueti: quattro rubriche ribattezzate «del 25», tanto per non dimenticare le origini. «Si troverà un editoriale in forma breve, una cosiddetta perla del Concilio, cioè una piccola citazione che fa da spunto a un approfondimento teologico; le 'bolle' del Concilio, pillole di buon umore ai margini del Vaticano II; e infine un invito alla lettura: comincerà monsignor Bettazzi consigliando 'Roma, due del mattino' di Helder Camara». Sulla porta d’ingresso del sito od home page che dir si voglia, campeggia invece un’opera di Lello Scorzelli, l’artista cui venne affidato il compito di accostare i padri conciliari per farne un ritratto. Si tratta di uno schizzo a colori, di taglio espressionistico, sull’aula conciliare alla chiusura delle assise: quasi il riconoscimento della nuova atmosfera, della ventata di aria fresca scaturita dal Concilio. Per usare l’espressione di Vergottini, l’home page vuol essere un «corridoio invitante» attraverso il quale raggiungere le varie stanze che compongono il portale. «'Viva il Concilio', come scriviamo in apertura del sito, è innanzitutto espressione di ringraziamento, di benedizione per il dono ricevuto con meraviglia e sorpresa – sottolinea Vergottini –. È il riconoscimento di un compito che si fonda sulla memoria, impegna il presente e apre alla profezia. E poi, va bene, è anche uno strumento agile per vivere il Vaticano II, per recuperare la sua lezione». Non sembra esattamente una dichiarazione di intenti bellicosa, tanto meno un manifesto polemico. «Non sono le nostre motivazioni – conclude Vergottini –, ed è un errore applicare all’evento ecclesiale le categorie di destra e sinistra che appartengono alla politica. Il nostro sito vuole parlare a tutti. E poi, parafrasando Yves Congar, il Concilio è un anello che tiene insieme la catena della tradizione». Una panoramica dei vescovi al Concilio Vaticano II in San Pietro