Calo, fisiologico, per la seconda serata del Festival vista ieri da 10 milioni 144 mila spettatori pari ad uno share del 42.67%. Flessione degli ascolti, rispetto alla prima serata, anche nel prime time visto da 12 milioni 056 mila persone(share 39,28%), contro i 14 milioni 175 mila spettatori (share 45.20%) della prima serata. La seconda parte del Festival, ieri sera, è stata vista da 8 milioni 075 mila spettatori con uno share del 49,64%. Nella serata d'esordio, invece, gli spettatori sono stati 9 milioni 417 mila pari ad uno share del 48,65%. Il calo degli ascolti di ieri sera è in linea con la seconda serata del Festival dello scorso anno, quello targato Antonella Clerici, vista da 10 milioni 164 mila spettatori con uno share del 43,87%.
GLI ELIMINATI DELLA SECONDA SERATA: AL BANO E PATTY PRAVOSono Al Bano con "Amanda è libera" e Patty Pravo con 'Il vento e le rose" i due artisti eliminati nella seconda serata del festival. Insieme ad Anna Oxa e Anna Tatangelo, già eliminate nella prima puntata, parteciperanno al ripescaggio che avverrà nella terza serata.
LA PRIMA SERATA: BOOM DI ASCOLTIMorandi batte la Clerici e può festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia con un acerta tranquillità, almeno per quel che riguarda gli ascolti. Che, c'è da scommetterci, schizzeranno alle stelle stasera con l'annunciato intervento del ciclone Benigni dedicato all'Inno di Mameli. Ed è probabile che bordate antiberlusconiane di Luca e Paolo siano state solo antipasto di che vedremo stasera. Contenuti top secret, ma intanto il direttore artistico Gianmarco Mazzi e Gianni Morandi hanno incontrato ieri Benigni al Grand Hotel del Mare di Bordighera per definire i dettagli. Anche del cachet di circa 250 mila euro che ha creato qualche polemica? «Benigni è un attore da Oscar che ha portato lustro all’Italia nel mondo, dovrebbe essere pagato quattro volte tanto» dice Morandi (che aveva intanto appena ricevuto un sms di complimenti da Fiorello con la conferma dell’assenza alla serata finale), che per sei mesi di lavoro su questo festival guadagnerà 600 mila euro, come la Clerici, ma la metà di Bonolis che nel 2009 guadagnò 1 milione di euro. Eppure Gianni li ha battuti tutti e due radunando martedì sera su Raiuno 11.992.000 spettatori con il 46.39% di share. La Clerici esordì l’anno scorso con 14.173.000 spettatori, 47.10% di share, Bonolis nel 2009 con 10.114.00 telespettatori con il 47.93% (anche se insuperato resta il suo Sanremo 2005 con ben il 54.78%). Per la prima serata di Morandi gli spettatori sono stati 14.175.000 (45.20%) nella prima parte – dalle 21.15 alle 22.55 –, e 9.417.000 (48.65%) nella seconda. Nonostante gli sforzi del cantante per mettere al centro la musica, ieri tutti osannavano i comici Luca e Paolo come i due «salvatori della patria» festivaliera, incoronandoli nuovi re della satira politica. Ma il linguaggio non era a volte troppo pesante per la platea familiare del Festival? «Non mi sembra che abbiamo detto poi così tante parolacce, ma poi è la realtà ad essere volgare» si giustifica Luca Bizzarri. Quello che sorprende è la quasi assenza di polemiche politiche, a parte l’eurodeputata Iva Zanicchi. «Siamo già contenti di non essere stati portati via dai carabinieri – scherza Paolo Kessisoglu –. Abbiamo sentito Mediaset e non hanno detto nulla: o non hanno capito o dimostrano un grande senso dell’umorismo». I due preannunciano altri 3 o 4 interventi «importanti». E la Rai? «Sapevamo chi ci mettevamo in casa – dice sornione il direttore di Raiuno Mauro Mazza –. La libertà editoriale della Rai è pari a quella di Mediaset. Speriamo però che Luca e Paolo facciano satira anche su altre realtà politiche ». Non concorda il consigliere di amministrazione Rai Antonio Verro che parla di una «satira dozzinale » che «poco si addice alla platea di Sanremo». «Satira né fuori luogo né, tantomeno, anacronistica» replica Giorgio Merlo, deputato del Pd e vicepresidente della Commissione Vigilanza Rai. I due comici («che continuano a fare i comici e a dissacrare tutto, che poi è il ruolo della satira») vengono invece 'assolti' dall’Osservatore Romano che promuove il cantante lombardo Van De Sfroos, «l’unico originale». L’Aiart, l’associazione di telespettatori cattolici, critica invece la presenza della figlia della Clerici, 2 anni, sul palco dell’Ariston: «I bambini non dovrebbero prendere parte a uno spettacolo per adulti». Oggi, comunque, Sanremo si tinge di bianco, rosso e verde e sul Festival caleranno le istituzioni. Mentre si esibiranno le Frecce Tricolori, il ministro della Difesa Ignazio La Russa deporrà una corona al monumento ai caduti e, in quanto delegato ai festeggiamenti dell’Unità d’Italia, dovrebbe essere pure all’Ariston con il direttore generale Rai Mauro Masi. Il resto, lo faranno Benigni e i cantanti, con i brani che hanno fatto la storia d’Italia.
Angela Calvini