Gli “amici” di Tommaso non hanno bisogno di indossare casacche alla moda per mostrare la vitalità del pensiero dell’Aquinate. Perché chi ne ha una profonda e assidua frequentazione dispone di una marcia in più, anche quando ci si deve inoltrare nella sofisticata scomposizione dei processi cognitivi di cui è capace il pensiero contemporaneo. È quanto emerge dalla lettura dell’ultimo libro di Luca F. Tuninetti,
Persone che giudicano. Lineamenti di epistemologia. Un nuovo testo di “tomismo analitico”? L’autore rifugge dall’adesione a un’accattivante etichetta, invita piuttosto gli esponenti delle due tendenze a non fare un mix delle dottrine, ma a guardare più in alto: ai problemi, alle domande e alle possibili risposte. Occhio alla
res, direbbe il Dottore Angelico. Difatti Tuninetti esplora il labirinto del pensiero logico-linguistico contemporaneo senza perdere l’orientamento sulle cose e sulle “persone” che ne giudicano. Con queste premesse, l’imparziale e meditato bilancio che si deve trarre sull’epistemologia analitica è che questa corrente «sembra essere arrivata ad una situazione di stallo che richiede un ripensamento profondo e un cambiamento di direzione». La lettura del libro è consigliabile anche a chi non abbia una particolare simpatia per l’Aquinate, ma voglia scrollarsi di dosso i dogmi del positivismo “vetero” e “neo”, e magari un’obsoleta consacrazione di Kant. Potrebbe così scoprire che il logico Saul A. Kripke ha smontato alcuni dei presupposti fondamentali che dividevano la filosofia moderna dalla concezione aristotelico- tomista. Il pensatore americano ha difatti messo in discussione la contrapposizione analitico-sintetico, e il legame a doppio filo tra necessità e a priori. Pilastri che stanno alla base del tempio dell’agnosticismo moderno. Per altro verso, chi cerca un’esposizione esauriente e attuale di Tommaso non resterà deluso. Su questi temi Tuninetti ha maturato una conoscenza specifica, a partire dalla sua tesi di dottorato sotto la direzione di Robert Spaemann, su un tema tornato di grande interesse, anche per le ricadute etiche e teologiche, cioè “i principi per sé noti” nell’opera del Dottore Angelico. Inoltre, nel libro emerge anche, cosa non scontata per un testo di epistemologia, la dimensione personale e in qualche modo relazionale (molto stimolanti le pagine dedicate al “dialogo epistemologico”). Si avverte qui l’apporto di un’altra fonte d’ispirazione di Tuninetti: «il desiderio di comprendere la ragionevolezza della fede porta Newman a cogliere il ruolo insostituibile che la persona ha nella conoscenza», scrive il docente dell’Urbaniana. Il testo è leggibile e chiaro ma non per questo l’orizzonte dell’epistemologia delineato è meno rigoroso e documentato. Con l’aggiornata e organica bibliografia, il volume si offre non solo come introduzione esperta nella disciplina, ma anche come utilissimo compagno di viaggio nell’ulteriore approfondimento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Luca F. Tuninetti
PERSONE CHE GIUDICANO Lineamenti di epistemologia Urbaniana University Press Pagine 312. Euro 32,00