mercoledì 30 marzo 2016
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Si intitola A volte mi ritrovo sopra un colle (Marcianum Press, 222 pagine, euro 16) ed è curata da Maria Rosa Tabellini, la raccolta di racconti prodotti dal laboratorio di scrittura attivo nel carcere di San Gimignano. «Sono testi fioriti nel perimetro ristretto della reclusione di un Istituto di pena, ma che spaziano negli orizzonti senza confini della fantasia», quelli dei detenuti-narratori. I loro scritti sono stati pubblicati sulla scia di un fortunato reading seguito da un folto pubblico di ospiti esterni. Esterna è anche la chiusura del volume affidata al poeta e latinista Alessandro Fo che riflette sui pregiudizi ancora esistenti nei confronti della vita carceraria.
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