Una storia su Instagram. Una di quelle che scorrono veloci e dopo un giorno si cancellano. «Qualcuno è felice» la scritta colorata. Il viso sorridente di Virna Toppi, catturato con un selfie che lascia intravedere la sala prove. Sotto un hashtag: #promotion. Ecco le notizie che oggi viaggiano sui social. Il Teatro alla Scala ha tre nuovi primi ballerini: Virna Toppi, Martina Arduino e Timofej Andrijashenko. Nuove generazioni di danzatori crescono sulle orme di Roberto Bolle che ha rilanciato la danza classica in Italia con la sua presenza pop sugli schermi televisivi e sulle copertine di giornali. Sono tutti giovanissimi i nuovi primi ballerini: hanno 26, 22 e 23 anni. Hanno vinto il concorso internazionale indetto dal teatro milanese per nuovi posti nel Corpo di ballo scaligero.
Una cinquantina i ragazzi che si sono presentati per i sette posti in palio. Tre primi ballerini e quattro nuovi solisti: l’argentina Maria Celeste Losa e la siciliana Alessandra Vassallo, Christian Fagetti e Nicola Del Freo, classe 1991, toscano di Massa. Ma anche nuove forze per il Corpo di ballo (la graduatoria stilata ha una validità di 18 mesi) con diversi ragazzi che hanno ottenuto un posto come ballerino di fila, tra loro anche la giovanissima Caterina Bianchi, 18 anni, fresca di diploma a giugno. Tutti danzatori già nelle file della compagnia milanese i vincitori dei ruoli messi in palio e lasciati liberi da danzatori che sono andati in pensione (sono otto i ballerini, tutti nati nel 1971, che nel 2018 hanno maturato i requisiti) o che si sono trasferiti in altre compagnie (i primi ballerini Petra Conti e Eris Nehza qualche anno fa hanno detto addio alla Scala per il Boston ballet e Angelo Greco solista al Piermarini ora è principal al San Francisco Ballet). Per tutti i candidati una lezione di danza classica con i maîtres. Poi una variazione. Per i primi ballerini il Cigno nero dal Lago o Aurora da La bella addormenta per le ragazze, l’assolo del Principe sempre dalla Bella o quello di Basilio dal Don Chisciotte per gli uomini, tutte variazioni con la coreografia di Rudolf Nureyev. Balanchine e Petipa, invece, per chi puntava a un posto da solista.
Candidati esaminati dall’occhio di una commissione guidata da Manuel Legris, già étoile dell’Opera di Parigi e ora alla guida del Corpo di ballo dell’Opera di Vienna, ruolo che lascerà nel 2020, quando scadrà anche il mandato di direttore della compagnia scaligera di Frédéric Olivieri. E a domanda potrebbe sorgere, un passaggio di testimone, una sorta di investitura, la scelta di chiamarlo a selezionare le giovani leve? Soddisfatto dell’esito del concorso Olivieri, in giuria insieme a Massimo Murru, già étoile e ora maître del Corpo di ballo milanese, e ai primi ballerini Mick Zeni e Antonino Sutera. Triplo salto per Martina Arduino. Sino a ieri inquadrata tra gli aggiunti del Corpo di ballo, ovvero i danzatori con contratto a termine, è oggi prima ballerina. Classe 1996, la Arduino è nata a Moncalieri (in provincia di Torino) e si è formata alla Scuola di ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala (diretta da Olivieri) dove è entrata nel 2007, diplomandosi nel 2015. I primi ruoli da solista negli spettacoli da allieva (danza Balanchine e Bejart) poi il Corpo di ballo e il debutto come protagonista in Lago dei cigni, Romeo e Giulietta e Giselle. Viene dalla Scuola di ballo scaligera anche Virna Toppi, nata a Desio (in provincia di Monza e Brianza) nel 1992: il diploma nel 2011 e subito un contratto con la compagnia della Semperoper a Dresda, l’anno successivo il ritorno a Milano e nel 2014 la nomina a solista. Sul palco della Scala è protagonista di Histoire de Manon e Don Chisciotte, ma anche di vari titoli di Roland Petit e George Balanchine sino a vestire i panni di Shéhérazade, ruolo creato per lei da Eugenio Scigliano.
Arriva invece da Riga, Timofej Andrijashenko, classe 1995, formatosi all’Accademia nazionale statale della capitale della Lettonia. La vittoria di una borsa di studio al Concorso internazionale di danza Città di Spoleto gli permette di frequentare il Russian ballet college di Genova. Il diploma nel 2013, un anno nelle file del corpo di ballo dell’Opera di Roma e nel 2014 l’arrivo a Milano dove da subito ha danzato da protagonista in Giselle, Lago dei cigni, La bella addormentata, Romeo e Giulietta, La dame aux camelias. Anche per lui, spesso presente nella locandina dei Bolle and friends, un contratto a termine e ora il salto sino ai vertici della compagnia. Una foto di gruppo pubblicata su Instagram con l’hashtag #promoted racconta la festa dei neopromossi. Che dopo il brindisi sono già impegnati sul palco con Kylián e Bejart.
Largo alle nuove leve con tre primi ballerini (due italiane e un lettone, tutti ventenni) e quattro solisti, vincitori del concorso internazionale del Teatro. Le future generazioni sui passi di Bolle
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