L'amore ci salverà, forse. Questo è almeno la speranza che il 64mo Festival di Sanremo (su Raiuno dal 18 al 22 febbraio) affida ai 28 brani dei 14 Big in gara, presentati ieri a Milano. Una salvezza, si spera, innanzitutto economica: Sanremo non vende, come dimostrano i dati, e così il direttore artistico Fabio Fazio dice di aver scelto «le canzoni innanzitutto per la loro potenzialità rispetto al mercato». Mentre il direttore musicale Mauro Pagani nota che dai testi emerge un’altra ricerca, «la volontà di aggrapparsi alla speranza anche in un momento difficile come questo». Ogni artista porta in gara due brani di cui uno solo, votato dalla stampa e dal televoto, passerà in finale. Premettiamo che la qualità della scrittura dei brani è buona, anche se al primo ascolto, quella atmosfera «più sentimentale che di denuncia» come dice Fazio vede pochi guizzi al di fuori della melodia all’italiana. Ma occorrerà valutare le performances una volta sul palco dell’Ariston, con tanto di orchestra. A spiccare, comunque, sono i testi della generazione dei cantautori a partire da
Frankie Hi NRG, al secolo Francesco di Gesù, che in questo Sanremo prende ispirazione dagli oggetti: la bicicletta nel rap
Pedala diventa metafora della vita dove «tutto fila liscio finché non ti scoraggi che l’unico motore qui sei tu con il fiatone» mentre i mobili della casa dei genitori in
Un uomo è vivo sono testimoni di affetti familiari antichi e profondi perché «c’è un istante nel quale ogni uomo diventa suo padre». Il passato è pieno di contrasti per
Cristiano De André che con voce cupa racconta la sua giovinezza nella Genova «dove si moriva a 20 anni» in
Invisibili mentre lascia l’amaro in bocca
Il cielo è vuoto, un grido arrabbiato verso l’alto perché per lui «lassù c’è solo il sole che acceca la terra». Per contro
Riccardo Sinigallia sfodera una musica ricca di delicatezza e di classe alla Tiromancino maniera per cantare «positivo», nonostante tutto: un sorriso
Prima di andare via o un cuore nuovamente giovane ne
La rigenerazione. Idem per
Ron che torna sul palco dell’Ariston forse per bissare la vittoria con due ballate nel suo stile evergreen alla ricerca fiduciosa dell’amore in
Un abbraccio unico e
Singing in the rain.Un altro vincitore di Sanremo,
Francesco Renga tenta il podio affidandosi alla penna di Elisa che lo impegna a cogliere l’attimo tra estesi vocalizzi nell’appassionata
Vivendo adesso, più convincente della classica
A un isolato da te. Un’altra voce interessante è quella di
Francesco Sarcina orfano de Le Vibrazioni che sedurrà le radio (e le fan) con le promesse d’amore fra romanticismo e rock di
Nel tuo sorriso e
In questa città. Ci riprova quest’anno puntando in alto il talentaccio di
Raphael Gualazzi che vira decisamente sul black con
Tanto ci sei, un quasi spiritual firmato da Giuliano Sangiorgi, mentre si balla stile Club 54 per liberarsi dalle convenzioni con il Dj Bob Cornelius Rifo nell’indiavolata
Liberi o no. Le signore sono ben rappresentate da quattro artiste di tutto rispetto, anche se l’eleganza di
Antonella Ruggiero tocca vette irraggiungibili in due brani cuciti sui suoi vertiginosi acuti:
Quando balliamo, un tango della quotidianità dove «m’innamorerò di te/tutti i giorni che/si fa sera e torno a casa» e
Da lontano, dove dopo la fine di un amore torna il sereno. Ancora sentimento contro ogni pessimismo in
L’amore possiede il bene e
Ti porto a cena con me coi quali
Giusy Ferreri cerca il rilancio dopo tre anni. Mentre tentano una affermazione definitiva le due abituée al podio degli ultimi Festival:
Noemi con l’estiva
Bagnati dal sole e i sogni di pace in salsa africana di
Un uomo è un albero; e
Arisa che spazza le sofferenze del cuore nella gradevole
Controvento e si dà al bolero ne
Lentamente (il primo che passa). Da tenere d’occhio, infine, gli outsider: il giovane
Renzo Rubino, notato tra i Giovani del Sanremo 2013, che fa sfoggio di verve cantautorale fra paure e palpiti in
Ora e
Per sempre e poi basta; i torinesi
Perturbazione divisi fra le incertezze del cuore de
L’unica e lo sguardo sociale sull’
Italia vista dal bar; mentre
Giuliano Palma punta direttamente alle radio con gli Anno 50 firmati Nina Zilli di
Così lontani e il rock’n roll da spiaggia
Un bacio crudele.