L'attrice Maria Chiara Giannetta all'Ariston con le consulenti cieche della fiction "Blanca"
C’è stato un altro Festival, quello a favore dell’inclusione che ha reso Sanremo davvero per tutti. L’impegno Rai per l’inclusione non si è arrestato: anche quest’anno, infatti, il Festival di Sanremo è stato reso interamente accessibile ai disabili sensoriali, grazie all’impegno di Rai Pubblica Utilità. Tutte e cinque le serate in onda su Rai1 sono state sottotitolate in diretta dallo studio sottotitoli di Saxa Rubra – con sottotitoli alla pagina 777 di Televideo – e audio descritte dagli studi del Salario – con audiodescrizione disponibile sul canale audio dedicato. Sottotitoli e audiodescrizione hanno consentito di includere pienamente nell’ascolto e nella visione anche l’utenza sorda e cieca.
L’audiodescrizione delle 5 serate è stata presente su RaiPlay anche in streaming ed è tuttora presente sul contenuto on demand. Anche i sottotitoli sono fruibili on demand su RaiPlay. L’accessibilità è continuata su un canale dedicato di RaiPLay: qui – come già avvenuto nelle due precedenti edizioni – tutte e 5 le serate sono state integralmente tradotte nella Lingua dei segni italiana, per consentirne la migliore e più gradita fruizione ai sordi segnanti. Dallo Studio 5 di Via Teulada, infatti, in contemporanea con il Teatro Ariston di Sanremo – per tutte e 5 le serate – 10 performer e 5 interpreti Lis, si sono alternati per restituire al pubblico di riferimento l’interpretazione di tutti i brani musicali e delle battute di conduttori e ospiti della manifestazione. La produzione è stata completata da sottotitoli in diretta.
Il servizio pubblico ha fatto centro anche con l’indimenticabile apparizione dell’attrice Maria Chiara Giannetta che venerdì ha invitato sul palco dell’Ariston i non vedenti che le hanno fatto da consulenti per il personaggio interpretato nella fiction di successo di Rai 1 Blanca, su una donna che ha perso la vista a 12 anni e vuole entrare in polizia, e racconta le loro storie. «Quando è iniziata questa avventura, cinque persone sono state i miei guardiani, parola che vuol dire custodire, sorvegliare, eppure i miei guardiani erano ciechi», ha spiegato Giannetta, presentando Michela, che le aveva inviato dei video che la mostravano mentre eseguiva le attività quotidiane, come preparare il caffè. «Michela vive con un tempo dettato solo da lei: non corre, non ha fretta e ho scoperto grazie a lei che quando voglio mi posso fermare». Poi ci sono «Marco e Sara, conosciuta in un teatro di posa, luoghi pieni di posti assurdi dove si muovevano con attenzione e calma e non avevano difficoltà a chidere aiutarli», racconta l’attrice, «e ho pensato a quante volte per orgoglio o non apparire debole ho chiesto aiuto». E Maria, «che odiava che le dicessero quello che non potesse fare» e «un giorno prese un treno per Roma senza nemmeno il bastone e trovò l'amore in un call center». E infine Veronica, la campionessa nazionale di scherma per non vedenti, che non ha potuto presenziare e, spiega Giannetta, «mi ha insegnato molto sul mondo dei cani da guida». «Blanca è tutti loro, è bello andare oltre ciò che si vede, quello che perchè quello che non conosciamo è ricchezza infinita che ci rende umani».