Due “spettri” si agitano quest’anno sul Festival di Sanremo: Beppe Grillo e Rufus Wainwright. Il primo ha comprato due biglietti per la platea e annunciato “numeri”. Il direttore di Raiuno Leone, durante la prima conferenza stampa, ha sfoggiato grande tranquillità: «Se Beppe Grillo verrà, non può che farci piacere. Quello che farà fuori dal teatro non è di nostra competenza. Per la qualità della persona e per il suo essere anche un uomo di spettacolo siamo sicuri che ne rispetterà le regole. Una delle quali è che uno spettacolo non si interrompe. Per questo siamo sicuri che tutto avverrà nella massima correttezza».
Il «caso» Rufus WainwrightCanadese, figlio di due artisti - Loudon Wainwright e Kate McGarrigle – è stato lanciato dal film Shrek dove cantava una versione di Hallelujah di Leonard Cohen. Nonostante abbia inciso nove album e raccolto importanti gratificazioni artistiche (per Elton John è i più bravo artista in circolazione) Rufus è diventato famoso soprattutto per essere un’icona del movimento Gay. Nell'agosto 2012 ha sposato a New York il suo compagno Jörn Weisbrodt. La coppia sta crescendo una bambina, nata da Lorca Cohen, figlia del cantautore canadese Leonard Cohen.
Particolarmente discussa è una sua canzone intitolata Gay Messiah, accompagnata da un video con immagini blasfeme. Da qui la protesta, montata soprattutto sul web, da parte di alcune associazioni e siti cattolici che hanno chiesto di fermarne l’esibizione.
Fazio fa l’anguilla: “Io non sono preoccupato. Ma lascio la parola al capo degli autori”. Fasulo: “Suonerà Across The Universe dei Beatles e un suo successo Cigarette and Chocolate Milk”. Due brani, aggiungiamo noi, senza contenuti polemici o urtanti.
Il consigliere della Rai Verro richiama via agenzia di stampa l’azienda. “Non si comprende perché il palco
del Festival di Sanremo debba offrire visibilità ad un artista, come Rufus Wainwright, esclusivamente noto per i toni blasfemi delle sue canzoni. Una televisione di servizio pubblico non dovrebbe puntare su questo tipo di personaggi e polemiche per inseguire maggiori ascolti: altrimenti dove è la differenza con le tv commerciali. Spero che i vertici aziendali e di Rai uno vigilino con grande attenzione perché Sanremo è il Festival di tutti gli italiani e nessuno deve sentirsi offeso nei propri sentimenti civili e religiosi".
Il direttore di Raiuno Giancarlo Leone, prima smorza (“Voglio tranquillizzare il consigliere Verro: nessuno mancherà di rispetto a nessuno”) poi punge (“La differenza tra il Servizio pubblico e le tv commerciali è che noi avremo Rufus Wainwright”).Anche dieci parlamentari del Nuovo Centrodestra hanno chiesto alla Commissione di vigilanza Rai di accertarsi che i responsabili della programmazione Rai,
«siano a conoscenza in anticipo delle modalità e dei contenuti dell'esibizione di Rufus Wainwright»,dal momento che, sottolineano i parlamentari nella lettera, «da quanto è dato sapere, l'artista ad oggi non avrebbe comunicato i contenuti della sua esibizione». Dello stesso tenore Luca Borgomeo, presidente dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart. «Prendiamo atto delle precisazioni di Leone sulla partecipazione di Rufus Wainwrigt a Sanremo. Proporre temi blasfemi sarebbe un vero attentato alle radici religiose italiane».
Il tormentone dei costi e dei soldiUn altro tormentone di Sanremo sono i soldi. Ancora il direttore Leone. “Sanremo costa 11 milioni, più 7 di convenzione col Comune di Sanremo abbiamo ricavi pubblicitari pari a 20 milioni 200 mila euro. Per il primo anno abbiamo quindi un saldo attivo importante. Più 600mila euro di incassi dai biglietti di sala”.
Renato Brunetta, presidente dei deputati di Fi, però non ci sta. «In questi giorni si sono moltiplicati gli annunci, più o meno a sorpresa di ospiti, ospitini e pseudo ospitoni vari che allieteranno le serate sanremesi. Ma della trasparenza, dei costi, dei compensi di conduttori e partecipanti nessuno osa parlare». E ancora: «È la Rai, per legge, a dover pubblicare tutte le retribuzioni dei propri dipendenti, a qualsiasi titolo impiegati, come da me denunciato da tempo, anche attraverso la presentazione di numerose interrogazioniparlamentari. Quanto guadagnerà Fabio Fazio (si dice 600mila euro - ndr)? E quanto Luciana Littizzetto (pare 300mila - ndr)? E quanto costerà alle casse dei contribuenti questo Festival della canzone italiana?».
Ligabue anche domani, con un omaggio a De AndréUna sorpresa
Luciano Ligabue ha deciso di raddoppiare la sua partecipazione al Festival di Sanremo. Oltre che sabato, sarà ospite anche domani sera, dove presenterà un omaggio a Fabrizio De Andrè.
I guai su internet delle dirette RaiUltimo capitolo: Internet
La diretta streaming della prima conferenza stampa non ha avuto l’audio per quasi 20 minuti, raccogliendo sul web commenti tutt’altro che entusiasti. “Siamo molto social” dice il direttore Leone. Così social che l’audio della coda della conferenza stampa è andata in onda, facendo sapere a tutti che alcuni giornalisti erano preoccupati per i loro biglietti gratuiti per accedere alle serate. “Siate seri” ha detto qualcuno al microfono. Poi, la linea è caduta.
La prima serata, martedì, l'aprirà ArisaToccherà ad Arisa aprire la gara al Festival di Sanremo, dopo di lei altri sette artisti che si avvicenderanno sul palco dell'Ariston. Ogni artista proporrà due brani, ma resterà ingara il più votato - tra i due - dal pubblico e dai giornalisti della sala stampa. Dopo Arisa, nell'ordine toccherà a Frankie hi nrg mc, Antonella Ruggiero, Raphael Gualazzi & The Bloody Beetroots, Cristiano De Andrè, i Perturbazione e Giusy Ferreri. Gli ospiti saranno Laetitia Casta, Raffaella Carrà e Yusuf Islam, alias Cat Stevens.
Per i bookmaker favoriti Renga e NoemiNon c'è Sanremo senza previsioni suyi favoriti alla vittoria. Per i bookmaker i cantanti che hanno più provabilità di vincere sono Francesco Renga e Noemi.
Codacons chiede il sequestro del televoto
Il Codacons e l'Associazione Utenti
Radiotelevisivi hanno inviato un esposto urgente alla
Procura della Repubblica di Sanremo (nonché ai Carabinieri e
alla Guardia di finanza della cittadina ligure, all'Agcom e
all'Antitrust) chiedendo il sequestro immediato del sistema del
televoto legato al Festival di Sanremo 2014.
"Tale meccanismo di voto - si legge in una nota - ,
nonostante i molteplici interventi dell'Autorità per le
comunicazioni e dell'Antitrust, continua ancora a mostrare
evidenti criticità in grado di consentire voti di massa da parte
dei call center e ledere i diritti dei consumatori - spiegano le
due associazioni". Per questop, sostengono, «è urgente che la Rai elimini il sistema di televoto dai meccanismi di votazione già
a partire dal Festival 2014».