venerdì 5 luglio 2024
Il territorio riconosciuto è costituito da 15 comuni della provincia di Padova; la superficie totale è pari a 34.090 ettari e vi vivono 111.368 abitanti. Due le aree di tutela ambientale incluse
I Colli Euganei

I Colli Euganei - WikiCommons

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È ufficiale. Questa mattina, durante i lavori della 36^ Sessione dell’International Coordinating Council of the Man and the Biosphere (MAB) Programme, che si è svolta ad Agadir, in Marocco, è stata proclamata la Riserva della Biosfera “Colli Euganei”, nell'ambito del programma MAB Unesco (nato nel 1971 con l'obiettivo di promuovere l'idea che sviluppo socio-economico e conservazione degli ecosistemi siano compatibili, ndr). La candidatura dei Colli Euganei è stata coordinata dall’Ente Parco Colli Euganei, e sostenuta dalla Regione Veneto, rappresentata ad Agadir dall'assessore al Territorio Cultura e Parchi, Cristiano Corazzari. Il risultato positivo è dovuto all'eccezionale valore naturale e culturale di quest'area, nonché all'impegno dimostrato nella promozione di pratiche di sviluppo sostenibile che rispettano e valorizzano le risorse ambientali locali. Il territorio riconosciuto è costituito da 15 comuni della provincia di Padova - Abano Terme, Arquà Petrarca, Baone, Battaglia Terme, Cervarese Santa Croce, Cinto Euganeo, Este, Galzignano, Lozzo Atestino, Monselice, Montegrotto Terme, Rovolon, Teolo, Torreglia, Vo' -; la superficie totale è pari a 34.090 ettari e vi vivono 111.368 abitanti. Inoltre, nel perimetro della Riserva, vi sono anche due aree di tutela ambientale: il Parco Regionale dei Colli Euganei e l'Area Colli Euganei-Monte Lozzo-Monte Ricco.

La proclamazione Unesco della Riserva della Biosfera “Colli Euganei” è la conclusione di un percorso iniziato nel 1971 quando, il 24 novembre, fu approvata la Legge 1097/1971, meglio conosciuta come “Romanato-Fracanzani”, dal nome dei suoi due primi firmatari, e promulgata cinque giorni dopo dall'allora presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat. Una legge che ha salvato i Colli Euganei dal disastro dell'attività di cava. Le ruspe stavano distruggendo uno dei patrimoni naturalistici italiani più belli, ovvero un comprensorio montuoso di origine vulcanica, risalente a oltre 40 milioni di anni fa, costituito da circa un centinaio di rilievi la cui altezza non supera mai i 600 metri. Ad opporvisi furono molti giovani, riuniti nei Comitati per la Difesa dei Colli Euganei, e alcuni parlamentari illuminati. A sostenere questa battaglia fu anche la sapiente penna del giornalista del Corriere della Sera, Paolo Monelli. Dopo l'approvazione della L. 1097, la lobby dei cavatori tentò il ricorso alla Corte costituzionale, ma la legge ebbe la meglio, perché - come affermò il noto giurista Paolo Barile - non si trattava di un problema solo locale. E, infatti, la “Romanato-Fracanzani” è considerata la prima legge italiana in materia di tutela ambientale. Così, nel 1989, là dove c'erano le cave, fu possibile istituire il Parco Regionale dei Colli Euganei.

«L'inclusione nella rete globale MAB Unesco - ha detto il presidente dell'Ente Parco Colli Euganei, Alessandro Frizzarin - è il giusto tributo alle straordinarie bellezze naturali, paesaggistiche, storico-culturali, e alla incredibile biodiversità che caratterizzano il nostro territorio, nonché alla dedizione e all'impegno di tutti coloro che hanno lavorato instancabilmente per proteggere e valorizzarne le peculiarità. Rappresenta, inoltre, un’opportunità unica per la nostra comunità. Da oggi l'area dei colli Euganei non sarà riconosciuta solo per la sua spiccata valenza ecosistemica e di biodiversità e per il suo valore ambientale e naturale, ma anche per la sua capacità di integrare armoniosamente la presenza umana con lo sviluppo sostenibile dei territori, in un rapporto equilibrato tra uomo e natura, migliorando così le interazioni tra le persone e l’ambiente in cui vivono. Come Parco Regionale dei Colli Euganei, con il prezioso supporto della Regione Veneto, dei cittadini e delle Amministrazioni dei quindici comuni che lo compongono, delle categorie economiche, dei portatori di interessi e delle associazioni presenti nel territorio, lavoreremo ancor più intensamente per preservare e valorizzare l’unicità dei nostri colli, promuovendo pratiche sostenibili e incentivando un turismo responsabile, anche grazie all’applicazione della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) di cui siamo dotati, affinché le future generazioni possano continuare a godere di questo meraviglioso patrimonio».

La presentazione del dossier di candidatura è stata possibile grazie anche al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. «Oggi è il tempo della soddisfazione per un riconoscimento che ci riempie di orgoglio e che arriva dopo un lungo lavoro di preparazione - ha affermato il presidente Gilberto Muraro -. Abbiamo scelto di sostenere la candidatura dell’area dei Colli Euganei a Riserva della Biosfera MAB Unesco, convinti che si tratti di una significativa opportunità di sviluppo sostenibile e di valorizzazione di questo territorio, con ricadute importanti anche sulla qualità di vita delle comunità che lo abitano e che lo abiteranno. Ne abbiamo avuto una prova tangibile accompagnando verso il medesimo obiettivo un'altra meravigliosa area della nostra regione, cioè il Parco del Delta del Po, che dal 2015 può fregiarsi del prestigioso titolo assegnato dall’Unesco e, soprattutto, può godere dei benefici che genera e che continuerà a generare nel tempo». Le riserve di Biosfera nel mondo sono attualmente 738. Di queste, 20 si trovano in Italia. Il Veneto ha 18 riconoscimenti Unesco: 9 siti patrimonio materiale (da Venezia a Verona, da Vicenza a Padova, dalle Dolomiti a Conegliano e Valdobbiadene, dai siti palafitticoli alle opere di difesa veneziane); 5 patrimoni immateriali Arte delle perle di vetro, Tocatì, Transumanza, Muretti a secco, Opera lirica); 4 riserve Mab (Po Grande, Delta del Po, Monte Grappa e, da oggi, i colli Euganei).

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