La copertina di "Gutenberg" n. 4, 1° ottobre 2024 - -
Le trasformazioni sociali e urbane hanno eroso la dimensione del commiato mentre il digitale lo reinterpreta in forme inedite. Ma alla base c'è un grande processo di rimozione dell'idea stessa del morire: accettare l'Eterno è un percorso difficile, che ispira la creatività degli artisti e la riflessione degli intellettuali nel dare forma all'assenza. È il percorso che "Gutenberg", l'inserto culturale di "Avvenire", seguirà nel numero in edicola il 1° novembre. A partire dall'interrogativo sulla perdita degli spazi pubblici della morte: Nello scenario tracciato da Claudia Manenti, direttrice del Centro studi per l’Architettura sacra della Fondazione Cardinale Lercaro di Bologna, se fino a qualche decennio fa era d’uso che la veglia funebre si tenesse in casa, oggi la medicalizzazione del corpo limita la dimensione pubblica dei defunti.
La copertina di "Gutenberg" n. 4, 1° ottobre 2024 - -
La dolorosa fatica di accettare l'Eterno è il cuore della riflessione del sacerdote e scrittore Alessandro Deho': viviamo la scomparsa di una persona amata come un furto, e a ragione, ma non dobbiamo colpevolizzare le lacrime. Elaborare il lutto è portare a casa il dolore, e nell’amore capace di durare più della morte si respira già il profumo della risurrezione. Il percorso di "Gutenberg", accompagnato dalle immagini di Ahndraya Parlato, prosegue poi con un'intervista al tanatologo Davide Sisto, che sottolinea come il dolore sui social faccia meno paura perché questi media rispondo all'esigenza di condividere il lutto. Condivisione è la parola chiave anche dalla riflessione di Alessandro Zaccuri attorno al dolore dei genitori rimasti "orfani" dei figli; chiudono la sezione monografica una poesia inedita di Alda Merini in morte del figlio di Paolo Volponi e un raro testo del teologo Karl Rahner, tradotto per la prima volta in italiano, che invita al dovere della memoria, soprattutto degli ultimi.
La sezione "Percorsi" accompagna il lettore alla scoperta dei tanti, ricchi filoni della letteratura giapponese, delle nuove tenenze della narrativa italiana, dell'ancora poco nota componente femminile nella storia dell'astrattismo pittorico e nel vivo del dibattito su Chiesa e clericalismo.