martedì 26 ottobre 2010
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«Santità, dovete pronunciarvi apertamente contro il nazismo, altrimenti vi riterranno un complice». «Forse lo faranno, ma questa è una croce che devo portare da solo»: il dialogo tra suor Pascalina Lehnert e Pio XII è uno dei passaggi principali di Sotto il cielo di Roma, la miniserie dedicata a papa Pacelli che Raiuno trasmette (in prima serata) domenica 31 ottobre e lunedì 1 novembre.Spiega il presidente della Lux Vide Ettore Bernabei: «Abbiamo lavorato al di fuori delle polemiche e dell’agiografia, facendo vedere i tempi drammatici di una guerra terribile e l’azione di un Papa e dei suoi collaboratori che cercavano di impedire che quella guerra fosse combattuta nel cuore di Roma. Con la sua prudenza, consapevole dei rischi che correva, Pio XII cercò di comportarsi con grande intelligenza politica per impedire che Roma e i romani fossero travolti e distrutti. Ci riuscì, ottenendo che i tedeschi si ritirassero senza aspettare l’arrivo delle truppe angloamericane». Purtroppo, non riuscì ad impedire il rastrellamento del ghetto del 16 ottobre 1943, evento sul quale affondano le radici molte delle polemiche. Su queste interviene il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce che ritiene «doveroso da parte del servizio pubblico affrontare un tema come questo. Pio XII è morto nell’autunno del 1958 ma, fino alla sua morte, nessuno si era chiesto se avesse fatto o no qualcosa per gli ebrei. E’ solo verso la metà degli anni ’60 che è venuta fuori questa polemica. Noi ci siamo affidati ad una commissione di storici e abbiamo fatto questa fiction: un doveroso omaggio ad un pontificato che non poteva essere lasciato in balia delle polemiche. Non pretendiamo di essere stati esaustivi ma i temi da affrontare ci sono tutti». Compreso il presunto progetto di un rapimento del Papa voluto da Hitler. Un progetto che, per Del Noce, «non è però provato da alcun documento» mentre per Bernabei «è provato dalla deposizione dell’ex generale delle SS Karl Wolff al processo di Norimberga».Proseguono gli autori: «Non vogliano mettere la parola fine alle polemiche che, da anni, accompagnano la figura e il pontificato di Pio XII né formulare un giudizio storico ma, semplicemente, raccontare ciò che è avvenuto nella Roma occupata dai tedeschi dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, dove mille ebrei del ghetto furono deportati ad Auschwitz (ne tornarono indietro solo quindici) ma diverse migliaia si salvarono nei conventi, nei seminari e nelle parrocchie dove poterono rifugiarsi grazie al consenso della Chiesa di Roma».Osserva lo sceneggiatore Fabrizio Bettelli (che ha scritto la fiction insieme a Francesco Arlanch): «Oggi ha il sapore di una distinzione capziosa dire che Pio XII ebbe parte passiva in quell’intervento o non l’ebbe affatto. La domanda se Pio XII avrebbe potuto fare di più rimane aperta anche se, sin da subito, ci è parsa destituita di fondamento la cosiddetta leggenda nera di Pio XII che lo vede indifferente allo svolgersi del dramma degli ebrei».Il presidente della Lux Vide Ettore Bernabei conclude: «Nessun rappresentante ufficiale della comunità ebraica ha visto la fiction ma persone appartenenti al mondo della cultura ebraica hanno seguito alcune fasi del montaggio. Probabilmente non potevano condividere tutta l’impostazione ma non risulta che, fino ad oggi, qualcuno si sia sentito offeso».Sotto il cielo di Roma è diretta da Christian Duguay e interpretata da James Cromwell (Pio XII), Alessandra Mastronardi, Marco Foschi ed Ettore Bassi.
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