Arnaldo Pomodoro, "Disco in forma di rosa del deserto" (1994)
Non più soltanto arredi testimoni dell’Italia sabauda o di quella papalina. D’ora in poi i circa 500 visitatori che ogni giorno varcano la soglia del Palazzo del Quirinale potranno godere anche di pezzi di design e opere d’arte contemporanea capaci di rappresentare al meglio l’Italia repubblicana. Già entrando, nell’immenso cortile d’onore, è possibile ammirare tre grandi bronzi: il Disco in forma di rosa del deserto di Arnaldo Pomodoro (1993-94) e Miraggio mediterraneo di Pietro Consagra (1961) e, sempre dello stesso autore, il Colloquio mitico (1959). Subito accanto, sotto il porticato, una splendida statua in granito verde di Francesco Messina: il Giovane atleta.
Un’idea di “svecchiamento” e di moderna rappresentazione del Paese, concepita dallo stesso presidente Sergio Mattarella che ha preso forma nel progetto “Quirinale contemporaneo. Arte e design del periodo repubblicano nella Casa degli italiani”, che è stato presentato ieri alla stampa (in occasione della Festa della Repubblica) dal segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti, dal consigliere Giovanni Grasso e dall’architetto Cristina Mazzantini, curatrice dell’iniziativa. Non si tratta né di una mostra né di un’esposizione ma «della vita stessa del Palazzo», ha detto Zampetti esplicitando la filosofia dell’iniziativa. Così le 32 opere d’arte e i 36 pezzi di design di nuova acquisizione sono stati inseriti fra gli arredi del Quirinale fianco a fianco con i mobili, la quadreria antica e i famosi arazzi fiamminghi, nei corridoi, nei giardini, nelle stanze, anche quelle correntemente usate dal Presidente.
Non accadeva dall’epoca dei Savoia che il Palazzo del Quirinale arricchisse e rinnovasse i suoi arredi. L’idea, come abbiamo detto, è quella di dare conto dell’arte e del made in Italy degli ultimi settant’anni in una sorta di work in progress che negli anni a venire porterà a nuove acquisizioni o a rotazioni di opere di grandi firme e delle correnti artistiche italiane contemporanee. Un progetto a costo zero. Le opere di design, infatti, sono state acquisite in donazione, mentre le opere d’arte sono arrivate con la formula del comodato d’uso gratuito pluriennale grazie ad accordi con i familiari degli artisti e con le Fondazioni a essi intitolate. Uniche spese per il Quirinale quelle assicurative e di installazione.
Fra le opere presentate ci sono tre Giorgio De Chirico, tre Pietro Consagra, un Alberto Burri, un Lucio Fontana, due Afro, due Carla Accardi, tre Fausto Melotti, due Giosetta Fioroni, un Renatu Guttuso, due Manzù, due Marino Marini, due Antonio Sanfilippo, un recentissimo Help di Maria Cristina Finucci e un altrettanto recente Leone in bronzo di Davide Rivalta. Fra i grandi nomi del design compaiono Giò Ponti, Gae Aulenti, Superstudio, Vico Magistretti, Tobia Scarpa, Pesce, Angelo Mangiarotti, Fornasetti, Gismondi, Citterio. Alcuni di questi oggetti (lampade e tavolini) arredano lo studio personale del Presidente e lo studio della Vetrata dove sono ricevuti i capi di Stato in visita. «Se il Quirinale è la Casa degli italiani – ha sottolineato Mazzantini – questi arredi sono rappresentativi dello stile italiano famoso in tutto il mondo». Il catalogo, edito da Treccani, sarà disponibile dal 5 luglio.