Vettel e Raikkonen della Ferrari (Ansa)
«Abbiamo due piloti - e sottolineo due - molto bravi», ha precisato Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari, al termine delle qualifiche a Sochi. E proprio i due talentuosi alfieri della Rossa, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, scatteranno dalla prima fila nel Gran Premio di Russia 2017.
Dopo quasi nove anni, la scuderia di Maranello torna ad occupare le prime due posizioni: l'ultimo 1-2 Ferrari risale al GP di Francia 2008. Un risultato decisamente ragguardevole, che dimostra ancora una volta la competitività della SF70H, vettura da battere a Sochi non solo sul passo gara, ma anche sul giro secco.
"La macchina è stata davvero fenomenale questo pomeriggio - spiega Vettel -; è davvero un piacere guidarla e spingermi verso il limite. È una sensazione fantastica, e questo risultato è frutto dell’incredibile lavoro della squadra. Il compito principale è fare bene domani, ma abbiamo iniziato con il piede giusto. Ora ci godiamo questo momento, ma tra due ore ci dovremo già concentrare sulla gara".
Anche Raikkonen soddisfatto: "Certo avrei preferito essere in pole ma finora è andato tutto bene per cui sono felice così". Certo che aspettare quasi nove anni prima di rivedere due Ferrari in prima fila, la dice lunga su cosa sia successo in F.1 negli ultimi due lustri. Al di là della pole di Vettel davanti a Raikkonen ad appena 59 millesimi, il fatto da evidenziare è che la rossa ha ritrovato un passo che mancava da tempo.
Dagli anni d'oro di Schumacher, per intenderci, che dal 2000 al 2008 ha permesso di vincere sia titoli piloti sia costruttori. Perché anche se Michael aveva smesso nel 2006, gli anni successivi e il mondiale di Kimi nel 2007 e il costruttori l'anno seguente, erano solo la scia di quel progetto vincente. Ora sembra di essere tornati all'antico, perché con le nuove regole finora la Ferrari ha dimostrato di aver trovato il bilanciamento giusto e, inoltre, è riuscita a migliorare di gara in gara portando modifiche che funzionano.
Cosa che non si può dire per la Mercedes che gara dopo gara annaspa e sembra aver perso il filo giusto. Infatti se la Ferrari ha indovinato il pacchetto aerodinamico e il bilanciamento meccanico, gli altri dovranno correrle dietro, ma modificare a campionato in corso una vettura con i pochi test a disposizione, è impresa ardua, lo ha dimostrato la stessa Ferrari tempo fa.
Se a Sochi Vettel e Raikkonen hanno piegato le Mercedes e il loro bottone magico primeggiando nel T3, ovvero il settore dove da sempre erano in crisi, vuol dire che hanno capito e trovato la soluzione giusta. Che sia il passo corto (e su questi settori di pista di sicuro lo è) il motore più potente, una macchina facile da guidare, tutto insieme ridanno fiducia al pilota che ritrova i ritmi e le sensazioni del passato.
Ecco, in questo momento per la Mercedes il problema maggiore non è solo recuperare terreno (se hanno capito dove mettere le mani dovranno comunque aspettare del tempo per farlo e nel frattempo, gioco di parole, la rossa può allungare e andarsene) ma riadattare la mente alla nuova situazione. Perché se è facile adeguarsi quando vinci, il problema vero è riprendere dopo una sconfitta. Paolo Ciccarone