venerdì 26 luglio 2024
«I miei bimbi saranno con me: al Villaggio ci sono giochi, cambio pannolini, l'area per allattare»
La portabandiera Arianna Errigo

La portabandiera Arianna Errigo - Ansa

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Arianna Errigo è alla quarta Olimpiade, la prima da mamma e portabandiera dell'Italia in tandem con Gianmarco Tamberi. A Parigi la fiorettista azzurra arriva con i due gemelli, Mirea e Stefano, nati a marzo dello scorso anno: del resto in pedana la schermitrice era tornata a pochi mesi dalla nascita dei figli, e da allora sono una costante nelle sue trasferte. «Saranno con me, e dietro mi porto tutta la famiglia. Lo spazio dedicato a noi mamme al villaggio è una bella conquista. Io già prenotato alcuni dei servizi previsti, ci sono slot di un'ora e si possono chiedere in solitaria o condivise. Può entrare un accompagnatore, ci sono giochi, cambio pannolini, l'area per allattare, insomma quelle comodità che sono difficili da reperire anche alle Olimpiadi. Ho visto che i servizi sono andati alla grande, molti spazi erano già prenotati. Direi che è una bella conquista, un passo, ne servirebbero altri ma dico sempre che da qualche parte bisogna cominciare».

Errigo, che stasera salirà sul barcone con lo squadrone azzurro a rappresentare l'Italia intera, non nasconde che l'emozione stavolta è davvero tanta. «Sono felicissima, questa Olimpiade non era affatto scontata - racconta - ogni edizione la vivi in maniera diversa, è la quarta ed è la più emozionante. Arrivo a Parigi da portabandiera ed è una soddisfazione unica, personale e magica, e poi sarà la prima da mamma dei miei due meravigliosi gemelli. IL percorso non è stato facile, e quindi non era scontato esserci».

Mirea e Stefano però sono il valore aggiunto di mamma Arianna. «Loro mi hanno dato la possibilità di capire che il mio limite è spostato in avanti - dice - stare con i bimbi anche quando mi alleno ha reso la qualità altissima. Non perdo tempo, è tutto concentrato e vedo che rendo il 110%. Vivere la scherma con loro mi ha aperto un mondo, prima se perdevo una gara me la prendevo adesso sono comunque felice. Certo per fare tutto questo serve una grande organizzazione, e non è semplice».

Però la aiuta il fatto che il coach è anche suo marito, Luca Simoncelli, papà dei gemelli. «Ci siamo sempre organizzati le trasferte con orari compatibili per i piccoli - aggiunge la fiorettista - ma loro devono stare con me, diversamente non potrei. La città sarà blindatissima, non ho timori, sarà tutto sotto controllo. Vado in controtendenza alla mia indole precisina, stavolta non voglio immaginare come sarà ma viverla e basta».

Un'Olimpiade speciale in cui si può anche pronunciare la parola "oro": quello che manca alla sua carriera incredibile. Dopo l'argento individuale a Londra e l'oro a squadre (a Tokyo era arrivato il bronzo in team) l'azzurra non si pone limiti. «La medaglia d'oro è l'unica che manca, ma non è un'ossessione. Insomma vincerla ovvio sarebbe una grande cosa. Ma io sono felice già così, con ogni probabilità sarà la mia ultima Olimpiade, scenderò dalla pedana con il sorriso, Giochi non erano scontati, li affronto da portabandiera e mamma. Di più non posso chiedere».



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