Una favola ambientata in un futuro indefinitamente lontano quella di Susanna Tamaro che racconta di Bart, un bambino tristemente prigioniero dell’ossessione di controllo di due genitori assenti per lavoro ma impegnati a tenerlo sotto stretta osservazione attraverso monitor, microfoni e altre sofisticate tecnologie. Vita malinconica e solitaria, privata di amicizie e svaghi, quella di Bart, riscaldata solo dal calore del peluche dell’orsetto Kapok. Quando la madre, che reputa l’orsetto un inutile distrazione agli innumerevoli impegni del bambino, glielo fa sparire, a Bart non resta che la ribellione. Incoraggiato da un saggio e misterioso cinese e da Zoe, una gallinella sfuggita per miracolo all’allevamento in batteria, il bambino evade e con un salto nell’imprevedibile riprende in mano la propria vita, scoprendo il bello dell’amicizia e della generosità, per gli altri e per il Pianeta stesso.
E’una storia che prende le mosse dalla dichiarazione di Guerra dell’Austria alla Serbia nel luglio 1914 quella raccontata da Jole, ragazzina tredicenne, protagonista di Fuori Fuoco, di Chiara Carminati. L’ennesima disgrazia che, decisa dall’alto, si abbatteva sulle spalle della gente comune, portando gli uomini, mariti, fratelli, figli al fronte e lasciando le donne e i bambini soli. E’ il loro sguardo sui disastri e le lacerazioni della guerra quello che prende corpo nel racconto, e ridà visibilità e contorni a chi nella Storia è sempre rimasto fuori fuoco. La guerra devasta la famiglia di Jole che con la sorellina Mafalda e l’asinella Modestine si mette in viaggio alla ricerca di una nonna di cui non conosceva l’esistenza, per ritornare a casa, dopo la sconfitta di Caporetto, cresciuta nello spirito più che nel corpo e nella volontà di ricostruire la famiglia. Tredici immagini sfocate, come foto di un album di famiglia perduto accompagnano il racconto.