L’idea è nata da una semplice constatazione: «Se si pensa alla famiglia nei cartoni animati si finisce, inesorabilmente, sui Simpson» dice Maria Mussi Bollini, in forza a Raitre nonché nuovo direttore artistico del Family Fest. Poi precisa: «I Simpson sono ben fatti, niente da dire, ma assolutamente inadatti a un pubblico sotto i sedici anni. Invece quando vengono trasmessi all’ora di pranzo sono seguiti soprattutto dai bambini». Per questo gli organizzatori del Fiuggi Family Fest hanno deciso di dedicare al tema
La Famiglia nei cartoni tv il tradizionale seminario di aprile che precede il festival di luglio e che si è svolto a Roma.
Mussi Bollini, perché cartoni come I Simpson non sono adatti ai bambini?Perché sono nel mondo dei cartoni animati quello che serie come
I Cesaroni sono nella fiction. E, cioè, la rappresentazione superficiale di una famiglia.
Quindi?Quindi ci piacciono di più i cartoni animati che raccontano la famiglia per ciò che è realmente. La produzione italiana, targata Rai Fiction, in questo senso ha fatto enormi passi avanti. Penso a titoli come
Famiglia Spaghetti di Bruno Bozzetto, che noi consideriamo un po’ come la nostra risposta ai Simpson;
Acqua in bocca, con la famiglia raccontata dai due pesci che vivono nell’acquario e, dunque, da un punto di vista decisamente insolito;
Matt e Manson – La famiglia Acchiappamostri, in cui i genitori dicono al figlio che, se non andrà bene a scuola, non potrà più acchiappare i mostri insieme a loro.
I messaggi positivi possono arrivare persino attraverso mostriciattoli animati?Assolutamente sì. Il cartone animato è uno dei tanti strumenti che possono aiutare a capire le dinamiche che si presentano all’interno della famiglia e, in questo senso, tut- ti gli strumenti sono benvenuti. Mai come in questo periodo in cui la famiglia è sola. Genitori sempre più spesso separati; nonni lontani o ancora impegnati nel lavoro e, dunque, non più punto di riferimento come accadeva una volta; arrivo dei figli in età non giovanissima e con dinamiche di coppia già avanzate che rendono difficili i sacrifici necessari quando ci sono bambini; tempi dei figli scanditi dagli impegni dei genitori e non viceversa. Insomma, un sacco di criticità che la famiglia non sa come affrontare e che porta i mezzi di comunicazione a rappresentarla o come quella perfetta della pubblicità delle sottilette o come quella in cui ci si ammazza.
E invece?La famiglia è il primo livello di socializzazione del bambino, il luogo dove impara le regole, l’educazione e a relazionarsi con gli altri. Per fortuna di famiglie così ce ne sono ancora tante. E, per fortuna, ci sono cartoni animati che ci aiutano a raccontarle.
Nei cartoni animati la famiglia se la cava meglio che nella fiction, un terreno dal quale è quasi del tutto scomparsa.Mi viene in mente una serie tv americana che va in onda anche da noi,
Una mamma per amica. Roba da servizi sociali, altroché: inversione dei ruoli con la figlia che finisce per essere lei la madre di sua madre e ha come punto di riferimento solo due nonni ricchissimi. Un perfetto esempio di un pessimo racconto della famiglia.