Piovono film sugli schermi di Natale, qualcuno in sintonia con lo spirito delle feste, altri destinati a chi fugge da impegno e riflessione. Come sempre di questi tempi, insomma, ognuno troverà pane per i propri denti. Anche se le pellicole in sala hanno spessore e qualità molto diverse.
PER BAMBINI E FAMIGLIELa nuova eroina delle più piccole sarà una fanciulla povera e con la pelle nera, in linea con la nuova era Obama, una Cenerentola riveduta e corretta da Ron Clements e John Musker ne
La principessa e il ranocchio con cui la Disney fa ritorno all’animazione tradizionale in 2D. Ai maschietti piacerà invece
Astroboy, una sorta di Pinocchio fantascientifico che a 58 anni dalla sua nascita per mano di Osamu Tezuka arriva sul grande schermo con la voce di Silvio Muccino. In
Piovono polpette, invece, un inventore un po’ folle trova il modo di trasformare la pioggia in leccornie da immagazzinare durante la crisi economica, mentre lo spagnolo
Planet 51 racconta di un astronauta sbarcato per sbaglio su un pianeta dove sono i terrestri ad essere considerati temibili alieni. Porta sullo schermo uno dei racconti natalizi per eccellenza, ma non è adatto ai più piccoli,
A Christmas Carol, prodigio di animazione tridimensionale, mentre
Land of the Lost propone la classica avventura di una famigliola perdutasi in un’altra dimensione spazio-temporale.
LE COMMEDIESe in
Io e Marilyn Leonardo Pieraccioni riflette sul ruolo di padre e sulle famiglie allargate grazie al fantasma della Monroe, anche il postino protagonista di
Il mio amico Eric di Ken Loach risolverà i suoi problemi con l’aiuto di un amico immaginario, il calciatore Cantona. Mentre continua il suo fortunato percorso
Cado dalle nubi di Checco Zalone, aspirante musicista pugliese emigrato a Milano, la famiglia, in particolare il rapporto tra padri e figli nell’Italia del Sud degli anni Sessanta, è al centro de
L’uomo nero di Sergio Rubini, mentre George Clooney ironizza su vecchi, presunti esperimenti dell’esercito americano in
L’uomo che fissa le capre.
PER RIFLETTERERemake del film danese di Susanne Bier,
Brothers di Jim Sheridan racconta di un marine che, dato per morto ma risbucato dall’inferno, ritorna in famiglia profondamente traumatizzato dall’orrore subito. Ne
Il canto delle spose, ambientato nella Tunisi del 1942, Karin Albou propone una storia di conflitti razziali e di oppressione sulle donne, mentre nel documentario
Debito di ossigeno di Giovanni Calamari due famiglie confessano il dramma della perdita del lavoro. Il tema dell’immigrazione clandestina e dell’intolleranza sono invece al centro di
Welcome del francese Philippe Lioret.
UN NATALE DIVERSOPer chi detesta i film di Natale a Natale c’è
Sherlock Holmes di Guy Ritchie in cui il celebre detective e il suo assistente Watson devono vedersela con un complotto che minaccia l’intera nazione: tra arti marziali e scazzottate i due assomigliano molto a Bud Spencer e Terence Hill. Delude
Amelia di Mira Nair, piatto e stucchevole ritratto dell’aviatrice americana che per prima attraversò l’Atlantico in solitaria, mentre ossessioni e cliché della cultura ebraica sono messi alla berlina dai Coen nella pellicola
A Serious Man, e Francis Ford Coppola rivela i
Segreti di famiglia di un giovane americano trasferitosi a Buenos Aires. Michael Mann ridimensiona il mito del gangster John Dillinger in
Nemico pubblico, il catastrofico
2012 di Roland Emmerich porta sullo schermo gli effetti della profezia maya e
Moon di Duncan Jones affronta il tema del doppio in un film di fantascienza teorico e concettuale.