All'età di 84 anni è morto ieri alle
22,30 nella sua abitazione a Milano, in piazza Castello, Umberto Eco. Scrittore,
filosofo, esperto di comunicazione e media, era nato ad
Alessandria il 5 gennaio del 1932. Tra le sue ultime opere
letterarie "Numero zero", pubblicato lo scorso anno. Nella sua
lunga carriera, Eco è stato autore di numerosi saggi di
semiotica, filosofia del linguaggio, testi di linguistica e
filosofia e fine cultore del Medioevo. "Il
nome della Rosa" e "Il pendolo di Foucault" sono stati due dei suoi maggiori successi letterari.
Con la morte di Umberto Eco il mondo della
cultura, anche internazionale, perde una delle figure di maggiore
importanza. Eco verrà commemorato nella sua città d'adozione, Milano. Secondo quanto si è appreso da fonti vicine alla famiglia, infatti, il feretro del grande scrittore e semiologo dovrebbe essere esposto nel corso di unrito civile al Castello Sforzesco. Sarebbe questo, secondo indiscrezioni, l'orientamento dei parenti: un rito civile che dovrebbe tenersi martedì prossimo, alle 15, al Castello Sforzesco. L'ultimo libro di Umberto Eco uscirà entro maggio per "La nave di Teseo" l'ennesima nuova impresa a cui aveva dato avvio "Pape Satan Aleppe" che lo scrittore, aveva finito, consegnato e corretto. La copertina è disegnata dal suo amico Cerri. È un libro di saggistica, di interventi su temi di attualità che verrà pubblicato insieme ai suoi precedenti dieci titoli di saggistica.
Figlio di un negoziante, Eco conseguì la
maturità al liceo classico "Giovanni Plana" di Alessandria, sua
città natale. In gioventù fu impegnato nella Giac (l'allora ramo
giovanile dell'Azione Cattolica). Si Laurea in filosofia nel 1954 all'Università di Torino con Luigi Pareyson con una tesi sull'estetica di San Tommaso d'Aquino iniziò a interessarsi di filosofia e cultura medievale, campo d'indagine mai
più abbandonato, anche se successivamente e per lunghi anni si
dedicò allo studio semiotico della cultura popolare contemporanea e
all'indagine critica sullo sperimentalismo letterario e artistico.
Nel 1956 pubblicò il suo primo libro, un'estensione della sua tesi
di laurea dal titolo Il problema estetico in San Tommaso.
Ma è lunga e molto importante la lista
dei suoi lavori. Nel 1963 pubblica un libro che
è diventato nel tempo un classico "Diario minimo" (Mondadori),
volume che raccoglie saggi come Fenomenologia di Mike Bongiorno
e Elogio di Franti. E ancora, "Apocalittici e integrati"
(Bompiani) del 1964, altro classico "La struttura assente"
(Bompiani, 1968). Ma la celebrità a livello mondiale arriverà
nel 1980 con "Il nome della rosa". Un romanzo che farà
riscoprire all'Italia e poi al mondo intero, attraverso la
formula del giallo, dell'intrigo, del mistero, il meraviglioso
mondo medievale. Con "Il nome della rosa" Eco vincerà il
Premio Strega nel 1981. Dopo Il nome della rosa, sono arrivati "Il
pendolo di Foucault" (1981), "L'isola del giorno prima"
(1994),Baudolino (2000). Fino al più recente "Numero zero".
Nella sua lunga carriera, nel 1954 vince un concorso della Rai
per l'assunzione di telecronisti e nuovi funzionari. Con Eco vi
entrarono anche Furio Colombo e Gianni Vattimo. Dal 1959 al
1975 fu condirettore editoriale della casa editrice Bompiani. Nel 1961 iniziò anche la sua carriera universitaria
che lo portò a tenere corsi, in qualità di professore
incaricato, in diverse università italiane: Torino, Milano,
Firenze, infine, Bologna dove ha ottenuto la cattedra di
Semiotica nel 1975, diventando professore ordinario. Nel corso degli anni ha insegnato anche
in varie università straniere tra cui UC-San Diego, New York
University, Columbia University, Yale, College de France, Ecole
Normale Superieure. Nell'ottobre 2007 si è ritirato
dall'insegnamento per limiti di età. In tutta la sua lunga
carriera Eco ha ricevuto 40 lauree honoris causa da università
europee e americane.