Il cantante Gianni Morandi in gara al Festival
Il Festival di Sanremo Gianni Morandi lo ha vissuto da artista in gara, solo e vincitore in gruppo, da ospite, da conduttore. Lo ama talmente tanto da tornarci ancora una volta. «In gara, ovviamente. Perché è più divertente, più stimolante. Lo vivi di più. È un palco straordinario, avrò sicuramente la tremarella», dice collegato dal Teatro Duse di Bologna, per riprendere un discorso (musicale) che si era interrotto quasi due anni fa a causa della pandemia: sette date in programma fino al 17 febbraio. «E poi chissà, vedremo quale è la risposta del pubblico».
Certo, ammette il cantante che porterà all’Ariston Apri tutte le porte un brano solare e ottimista scritto da Jovanotti, molte cose sono cambiate. «Molte cose sono cambiate, anche dentro di noi. A me è successo anche l’incidente dell’11 marzo 2021 quando sono caduto nel fuoco e di cui porto ancora le conseguenze» spiega Morandi mostrando ancora la mano fasciata dopo essersi fatto male bruciando delle sterpaglie nel suo giardino. «Ho passato 27 giorni in ospedale, e ho ricevuto la telefonata di Jovanotti che mi chiedeva come stavo. Non avevamo mai collaborato, e lui mi ha detto "sai che ho scritto una canzone, L’allegria, dovrei cantarla io ma se vuoi cantala tu"» aggiunge Gianni che ha vissuto questo regalo come «una terapia per la mano e per l’umore». Perché comunque le ustioni di Morandi sono state importanti. «Mi ero bruciato la gamba, l’orecchio, il posteriore, la mano era a pezzi – spiega –. Un po’ l’incidente mi ha cambiato, ma sono riuscito a pensare che ne sono venuto fuori. Prima di tutto mi sono salvato la vita e anche la faccia. All’ospedale di Cesena ho visto persone ustionate al 60%, tanto che la mia mi sembrava una cosa piccola. Qualcuno mi ha messo una mano sulla testa e mi ha salvato». Da quel momento i rapporti fra Morandi e Jovanotti si sono stretti ed è nata Apri tutte le porte. «Anche questa è una canzone di speranza, un augurio di vedere presto entrare il sole nelle nostre case e nella nostra vita. E poi sull’onda dell’entusiamo l’abbiamo proposta ad Amadeus».
Siamo quindi pronti a vedere Morandi tornare sedicenne all’Ariston con uno scatenato geghegé. «Sanremo è un palcoscenico straordinario, l’ho visto in tutte le forme. Per me è ricominciare, buttarmi nella mischia, tornare nella musica dopo tanto tempo». La pandemia ha influenzato la canzone che, come recita il Gianni nazionale, «a forza di credere che il male passerà, sto passando io e lui resta. Ma ogni giorno voglio pensare che sia un giorno nuovo e spero che si aprano le porte per venire fuori da questo momento così grigio». Interviene pure Jovanotti, in collegamento con il cellulare di Gianni, che conferma: «Sono felicissimo, ho visto una parte del video, è fantastico!». Quanto ai big a Sanremo, «c’è stato un periodo in cui era difficile convincere i grandi artisti a venire al Festival – ricorda Morandi – io stesso faticai a convincere Roberto Vecchioni, Lucio Dalla e Franco Battiato a dire sì al "mio" Sanremo. Ma è molto meglio essere un cantante in gara che non un super-ospite!».
Niente affatto facile neanche convincere lui e Massimo Ranieri a fare un tour a tre con Al Bano, promotore di questo trio: «Chi sta a teatro, chi all’estero, chi in tour... e poi, quei due con le loro voci mi ammazzano! Comunque, magari un giorno si farà, vedremo». Infine una breve parentesi politica. «Una donna al Quirinale non mi dispiacerebbe per niente, anzi sarebbe una bellissima scelta: le donne sono più brave degli uomini, mi sembra siano più equilibrate, anche più sincere: diamo loro le possibilità per dimostrarlo, staremmo meglio tutti. Sono loro in famiglia a tenere in piedi tutto. Ad esempio, le idee di Anna, mia moglie, sono sempre più sagge e meno cialtrone delle mie».