Cantano i mosaici. Cantano le pietre del Duomo di Monreale. Per raccontare, tra storia e leggenda, una fede che si è fatta segno concreto. Che si è resa presente nella vita di una città, di una terra dove le culture si sono incontrate. E, attraverso la bellezza, hanno trovato una via per dialogare.
Mons Regalis è un grande affresco popolare. Un moderno oratorio che rievoca fatti e persone attraverso la voce di un cantastorie. È
L’opera del Duomo , come l’hanno voluta intitolare i suoi autori, il teologo Salvino Leone e la musicista Lucina Lanzara, che hanno raccontato, in musica appunto, una delle chiese più famose al mondo, quella dominata dal mosaico dorato e abbagliante del Cristo Pantocrator (nella foto). Senti risuonare la litania che apre la cantata e ti sembra di vederla tutta quella luce che, come spiega l’arcivescovo di Monreale, Salvatore Di Cristina, «la città ha saputo condividere generosamente con i mille e mille visitatori, antichi e nuovi pellegrini, cercatori di Dio o solo cercatori inconsapevoli di una regale bellezza che pur sempre appartiene a Lui e narra di Lui».
Mons Regalis è un viaggio nel tempo. Fatto di musica e parole, di echi di gregoriano e di melodie rinascimentali, di suggestioni etniche e di sonorità contemporanee. Un viaggio in cui l’ascoltatore è accompagnato da un cantastorie, il custode del Duomo, che in un siciliano musicalissimo racconta la leggenda dell’apparizione della Madonna a Guglielmo il Buono, l’affascinante vicenda delle regole astronomicoreligiose, seguendo le quali il duomo venne costruito, sino all’arrivo dei monaci benedettini.Lingua popolare e lingua colta, il latino e il greco. Ma anche l’arabo e l’italiano. Fusi insieme attraverso la musica. Musica e parole che si muovono «nei meandri delle culture che hanno attraversato la nostra Sicilia, nel tempo e nello spazio » spiega Lucina Lanzara. Un viaggio, quello della cantata, partito nell’ottobre 2009 proprio nella basilica siciliana e che prosegue in queste sere, due date per il Circuito del Mito. Mons Regalis sarà in scena domani a Messina, al teatro Vittorio Emanuele, e giovedì a Marsala, al teatro Impero in una nuova veste: la partitura diventa un’installazione artistica con le coreografie di Davide Padiglione e l’allestimento scenico di Sebastiano Romano. Immutata la squadra musicale con le voci della stessa Lanzara affiancata da Julie Kench e Yousif Latif Yaralla, dall’ensemble vocale Sei ottavi, dall’attore Salvo Piparo e da un gruppo di musicisti agli ordini di Massimo Sigillò Massara.Artisti protagonisti anche del cofanetto pubblicato proprio in questi giorni (etichetta Casa musicale Sonzogno, distribuzione Egea music) che raccoglie il cd con la registrazione della prima esecuzione di
Mons Regalis, un dvd con il dietro le quinte del progetto e un volume con il testo della cantata. Un viaggio che va oltre il tempo e racconta la fede.«Perché – spiega Leone – la sfida è stata quella di scrivere un’opera su Monreale che inquadrasse il Duomo sotto un profilo prettamente religioso lasciando appena trasparire in filigrana la complessità della sua genesi storica, il senso della cattedrale più che quello della fortezza ». Una riflessione sulla storia, a partire dai mosaici che ripercorrono l’Antico Testamento e culminano nel grande Cristo che domina l’abside. Per dire, con Dostoevskij, che «la bellezza salverà il mondo».