''Mi spiace per questo malinteso'' per un ''un gesto genuinamente popolare ma senza cattiveria'' e di tante polemiche ''perché non è mai stata mia intenzione offendere nessuno neppure il fisco''. Lo afferma
Diego Armando Maradona che aggiunge: ''non sono mai fuggito e non cerco sconti a Equitalia, ma ho un legale perché voglio solo giustizia''.''Il mio domenica era solo un gesto liberatorio in una trasmissione divertente e dimostrerò la verità anche con un libro in tutto il mondo'', scrive Maradona in un un sms inviato al suo legale Angelo Pisani. E aggiunge: ''Non ho agito come calciatore dribblando la questione Equitalia ma, come fanno tutti gli italiani, ho dato mandato a un avvocato''. Nel messaggio, el Pibe si dice anche dispiaciuto ''di aver urtato la sensibilità dei massimi organi del Parlamento'' e si augura ''che gli stessi parlamentari comprendano l'umore di un uomo che riceve una multa di 40 milioni e viene trattato da criminale e alle accuse risponde con un gesto genuinamente popolare ma senza cattiveria. E poi ci sono 39 milioni di motivi per giustificare un gesto''. ''Sono molto triste e dispiaciuto - scrive ancora Maradona - che qualcuno abbia pensato che io volevo colpire gli italiani. Ti giuro che voglio tanto bene a tutti gli Italiani e che mai ho pensato di offendere loro e neppure il fisco''.
BUFERA IN RAIGaleotta stavolta non è stata la mano, come in Inghilterra-Argentina del 1986, ma l’avambraccio, piegato in quell’inconfondibile e per nulla edificante gestaccio (che noi italiani chiamiamo "dell’ombrello" e i francesi ironicamente
bras d’honneur che Diego Armando Maradona ha sfoderato, beffardo, nella puntata domenicale di «Che tempo che fa», di fronte al conduttore Fabio Fazio che lo interpellava sulla vicenda di evasione fiscale milionaria che lo vede opposto al Fisco italiano: «Non sono un evasore», ha ripetuto più volte il 52enne
Dieguito, alludendo al fatto di non portare l’orecchino, né l’orologio per evitare repentini "pignoramenti" da parte di Equitalia, che venerdì in occasione del suo arrivo a Roma aveva provveduto a notificargli un avviso di mora per 39 milioni di euro. La spacconata del
pibe ha suscitato, ieri, una levata di scudi bipartisan del mondo politico, finché in serata è giunto il «rammarico» del direttore di Raitre Andrea Vianello, seguito dalla stigmatizzazione del premier, Enrico Letta, intervistato su
La7: «Non mi è piaciuto per niente, chi paga le tasse va rispettato e sono gli italiani onesti, mentre in molti, come Maradona, fanno il gesto dell’ombrello...».In mattinata, a parlare di caso «indecente» è stato il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta: «Ho depositato un’interrogazione sull’episodio, con Maradona elevato a "testimonial" dell’evasione fiscale. Più grave ancora è il comportamento di Fazio, che gli ha approntato il palcoscenico. Se Maradona è noto per le sue intemperanze, offensiva è la condiscendenza manifestata dal conduttore, che ha lasciato che il suo pubblico tributasse un’ovazione per quell’atto di volgare offesa, che irride la legge e gli italiani onesti». Con la trasmissione, Brunetta ha un conto aperto (una settimana fa aveva polemizzato in diretta con Fazio sulla mancata pubblicazione dei compensi dell’anchor man) e ora chiede di far luce su eventuali pagamenti percepiti da Maradona e sull’esistenza di clausole, nel contratto di Fazio, che vincolino al rispetto del decoro della Rai. Duro pure il viceministro all’Economia, Stefano Fassina: «È un gesto da miserabile e credo che vada perseguito con grande determinazione. Maradona farebbe bene a imparare a rispettare le leggi». E il consigliere d’amministrazione della Rai (in quota centrodestra) Antonio Verro, fa fuoco e fiamme: «Fazio ha sbagliato a invitare Maradona. Lo
share non può giustificare tutto. Vedremo cosa verrà fuori da Vigilanza e Agcom. Io porrò la questione nel Cda del 31 ottobre».Un coro di protesta si alza dal Codacons e dall’Aiart: «Che la disobbedienza fiscale ora passi anche attraverso la tv pubblica è assurdo», lamenta Luca Borgomeo, presidente dell’associazione di telespettatori cattolici.Dal canto suo, il
campeón risponde a Fassina: «Farebbe bene a considerare miserabili tutti quelli che perseguitano gli innocenti, invece di fare emergere la giustizia e la verità». E si difende: «Il mio gesto non voleva essere offensivo, era solo sarcastico». In serata, lo stesso Fazio prova a chiudere la questione: «Il gesto dell’ombrello certamente si poteva evitare – ammette –. Ho ritenuto doveroso porre la questione Maradona-fisco, che in questi giorni non era ancora stata affrontata. Trovo positivo il fatto che lui non si sia sottratto alla domanda e che abbia dichiarato di non volere sfuggire e di volere andare in fondo alla vicenda». Ma la mezzala più celebre della storia del calcio è già tornata a Dubai, delegando agli avvocati la difesa nelle controversie con l’Agenzia delle entrate.
Vincenzo R.Spagnolo