venerdì 14 agosto 2009
Il 15enne australiano Mark Vincent: «Mio nonno italiano mi ha insegnato l'opera. Voglio studiare al Conservatorio Verdi di Milano». Ora esce il suo primo cd
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Con la sua voce, ma soprattutto con la sua storia, ha vinto l’edizione 2009 di Australia’s got talent. Poi è volato in Italia per rendere omaggio alle sue radici, alla sua famiglia, e tentare di coronare il suo sogno nel cassetto: essere ammesso al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Per ora l’apertura di questo cassetto è rimandata per Mark Vincent, anche se in questi giorni la sua «carriera» ha raggiunto già un primo piccolo grande traguardo con l’uscita del primo album, inciso con la Sony e intitolato proprio My dream, Il mio sogno. Ma l’Italia resta nel cuore e nei piani di questo tenore appena quindicenne che ha commosso l’Australia cantando Halleluja di Leonard Cohen e Nessun dorma. Una passione, quella per la musica e per la nostra penisola, piantata nel cuore del giovane ragazzo di Sydney dal nonno, Bruno Riccio, figura nota nella città australiana soprattutto per il suo impegno a favore di cause benefiche, per il quale si è meritato diversi riconoscimenti, tra cui anche quello di un Ordine equestre pontificio. Ma Bruno, cresciuto a Soverato in provincia di Catanzaro e scomparso improvvisamente l’anno scorso, non è stato solo un nonno per Mark, il cui nome vero è Vinnie Alvaro: «Per me è stato il mio migliore amico, la mia guida, la mia ispirazione, mio padre. Lui mi ha spinto e incoraggiato a cantare e a coltivare la mia passione per l’opera», ha raccontato il giovane tenore durante il talent show vinto in aprile. I nonni Bruno e Anna, infatti, hanno preso con sé e allevato Mark da quando aveva solo tre mesi.Ma l’orgoglio per il successo e il talento del ragazzo non appartiene solo al nonno Bruno («Sono certo che mi guarda di lassù e racconta a tutti la sua gioia», ha detto Mark in un’intervista), ma anche alla comunità diocesana di Sydney. L’annuncio dell’uscita dell’album di Mark appare in evidenza in questi giorni sul sito dell’arcidiocesi cattolica della città: il quindicenne, infatti, è al decimo anno del Collegio La Salle di Caringbah, una delle strutture scolastiche dell’arcidiocesi. «Se le vendite vanno bene – racconta Mark – conto di riuscire ad arrivare prima al diploma e di potermi dedicare solo al canto. A Milano, d’altra parte – aggiunge il giovane tenore – sono rimasti colpiti dalle mie potenzialità e mi hanno detto che ci saranno un sacco di opportunità per me. Mi hanno chiesto di tornare tra un po’ di tempo, quando la mia voce sarà matura». Insomma questo album, che raccoglie dodici brani famosi cantanti da Mark, due dei quali dedicati al nonno, assieme ai 250 mila dollari australiani vinti ad aprile farà davvero la differenza per il futuro di questo giovane italo-australiano a cui un nonno, raccontano dall’arcidiocesi, ha insegnato «i valori dell’amore, del rispetto e dell’amicizia».
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