sabato 11 aprile 2009
Nella cit­tadina della Murgia acora si ride di grasse risate quando si rac­conta di come quella piccola focacceria nel 2003 fece chiu­dere il gigantesco hamburgificio a fianco. Una storia che èdiven­tata na favola cine­matografica a firma di Nico Cerasola, nelle sale dal 17 a­prile.
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Togliete tutto ad Alta­mura, ma non la sua focaccia. Qui, nella cit­tadina della Murgia in pro­vincia di Bari, tra bar, edico­le e locali vari, ancora si ride di grasse risate, quando si rac­conta di come quella piccola focacceria nel 2003 fece chiu­dere il gigantesco Mc Do­nald’s appena aperto e piaz­zatosi di lì a pochi metri. Il ri­sultato fu sconfortante per l’hamburgificio: clienti zero, con in più la beffa di vedere gli altamurani sedersi, focac­cia in mano, ai tavolini del fa­st- food. Una storia che è già leggenda e che non poteva non diven­tare anche una favola cine­matografica a firma di Nico Cerasola (nelle sale dal 17 a­prile) e con un titolo, Fo­caccia Blues, che nel ri­chiamo mu­sicale è già un omaggio alla tradizio­ne che resi­ste. Due anni di lavoro per un progetto che coinvolge al­cuni pugliesi doc del cinema e non solo, in preziosi cameo, come Michele Placido, il pre­sidente della regione Nichi Vendola, Lino Banfi e Renzo Arbore che si sfidano in pun­ta di fornello su cosa sia più autorevole tra il fungo car­doncello e il cipollaccio lam­pascione. «È dedicato a chi crede che la globalizzazione non ha vinto, e che la qualità e i buoni sentimenti vincono sempre», dice Cerasola che nel film mescola documen­tario e fiction, interviste a gente del posto e intrecci di fantasia. Focaccia Blues è un inno d’a- more al sapere e al sapore localistico. Non solo il pane, di cui Altamura può vantarsi di avere uno dei prodotti più fa­mosi nel mondo, ma anche pasticceri, mugnai, sellai, cia­battini e artigiani che lavora­no secondo metodi antichi «lontani da un modo di fare plastificato». «La mia docufiction – conti­nua il regista – vuole raccon­tare un diverso ritmo per la vita e il rispetto per la diver­sità ». In controluce, spiega ancora, la critica si può allar­gare a un intero sistema di produzione e di consumo che appiattisce ogni cosa: «Così come non c’è quasi più posto per i negozi singoli, ma solo per le catene e gli show room delle grandi distribuzioni glo­balizzate, anche nel ci­nema sta per essere dato il colpo di grazia alle singole sale. Mentre i centri citta­dini sono sempre più vuoti». La battaglia contro il 'cibo di cellophane' e il panino­marketing non è finita: Fo­caccia Blues avrà una distri­buzione particolare, con po­che copie la promozione si farà di città in città, affianca­ti a eventi gratuiti aperti al pubblico. Naturalmente il pa­ne d’Altamura e la sua va­riante più gustosa, la focac­cia, saranno i protagonisti as­soluti. E la ricetta è aperta a tutti, basta andare sul sito, dove ogni pagina e ogni link è un richiamo alle scelte con­sapevoli e alla sfida continua contro il disastro alimentare globale. Ilario Lombardo
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