In attesa dell’avvio dell’autunno televisivo, non passa giorno che non si apra un nuovo fronte nella guerra di piattaforme tra Sky, Rai e Mediaset. Se da una parte l’emittente di Murdoch ha appena lanciato un’offensiva in grande stile sullo sport, Mediaset e Rai replicano togliendo i loro reality e talent show da Sky: Grande Fratello e Amici, che tornano ad ottobre su Canale 5, non si potranno più vedere 24 ore su 24 su Sky come accadeva gli anni scorsi, ma solo in esclusiva nel pacchetto digitale a pagamento Mediaset Premium. Ed anche le finestre di X Factor , in autunno su Raidue, potrebbero aprirsi in esclusiva solo sul canale digitale gratuito Rai4. Se da una parte ci sarebbe da rallegrarsi, come telespettatori, dell’assenza di questi reality a tutto vantaggio della qualità di Sky, comunque dal punto di vista dell’Auditel è un brutto colpo per l’emittente satellitare. I reality show sono i programmi che oggi attirano più ascolti (e introiti pubblicitari) e «costano poco», come aveva confessato Piersilvio Berlusconi alla presentazione dei palinsesti Mediaset. In particolare sarebbe fallita la trattativa per lasciare il Grande Fratello sulla tv di Murdoch al prezzo più alto chiesto da Mediaset, vista la maggior durata del reality che quest’anno per l’edizione del decennale esagera allungandosi per ben 6 mesi, finendo dopo l’Epifania. E così Gf e Amici saranno in esclusiva su Mediaset Premium all’interno del pacchetto Gallery. Analogo il discorso per la terza edi- zione di X Factor. Il fatto che le sue finestre quotidiane finiscano soltanto su Rai 4, non solo porterà un input al digitale terrestre, ma anche a TivùSat, la piattaforma satellitare gratuita messa in piedi da Viale Mazzini, Mediaset e Telecom Italia Media, la quale si prepara, anche se nessuno lo vuole ammettere, a diventare l’anti Sky. In tutta questa bagarre mediatica, però non si vede all’orizzonte nulla di veramente nuovo e di importante dal punto di vista della qualità dei programmi. E, come al solito, il telespettatore viene tenuto in considerazione solo in base al suo «potere d’acquisto».