Domani sera alle 20,45 – stadio Meazza - , al Milan comincia ufficialmente l’era Seedorf. L’olandese viaggiante ha chiuso con il calcio giocato, ha salutato il Botafogo ed il Brasile mondiale, ed è volato di corsa alla corte di Silvio Berlusconi per guidare questo Milan “malato” che ha lasciato Max Allegri. La prima alla Scala del calcio da allenatore, vede Clarence Seedorf confrontarsi con il Verona neopromosso e smaliziato di Mandorlini che ha appena perso Jorginho (è andato al Napoli), ma che resta comunque la squadra rivelazione di questa prima parte di stagione. I gialloblù scaligeri viaggiano infatti con 10 punti di vantaggio rispetto a Balotelli e compagni, che sono subito chiamati a dimostrare tutto il loro carattere, dinanzi agli occhi attenti e spiritati del nuovo tecnico. «La classifica è una brutta bestia, ma il Milan tornerà quello di una volta…», proclama Seedorf che è riconosciuto come carismatico e nell’ambiente rossonero quando giocava, per le sue capacità diplomatiche, era stato ribattezzato “l’Obama di Milanello”. Di sicuro un uomo a tutto campo, attivissimo anche fuori, nel sociale (vedi nostra intervista del 24 dicembre). Ma adesso la prima causa per lui, diventa l’operazione risalita. È chiamato a un compito arduo, rianimare il Milan svuotato anche se ancora in corsa in Coppa Italia (è ai quarti, affronterà l’Udinese) e soprattutto qualificato agli ottavi di Champions League, dove se la vedrà contro l’Atletico Madrid di Diego Simeone. Tecnico quest’ultimo che ha alle spalle un campionato vinto in Argentina e ha dimostrato di saperci fare anche in Italia (a Catania). Seedorf invece ha ancora tutto da dimostrare e soprattutto deve immediatamente mettere a tacere chi lo considera un po’ impreparato (vedi il connazionale ed ex idolo rossonero Marco Van Basten) per un ruolo così delicato come quello di stratega del glorioso Milan. L’olandese incassa le prime critiche e le piccole provocazioni e si concentra solo sul campo, dal quale si aspetta «entusiasmo e bel gioco», proponendo un 4-2-3-1 (con Kakà, Honda e Robinho alle spalle di Balotelli) che spera metta in difficoltà il Verona che in attacco si affida al “vecchio” Luca Toni (ha solo un anno meno meno di Seedorf che è classe 1976). Bel gioco e tre punti al debutto, è ciò che pretende anche Berlusconi che ha scommesso sul suo ultimo amato n.10 e Clarence ricambia di cuore la stima e la fiducia del patron: «Sono molto felice di essere tornato a casa. Con un ambiente così importante come questo non ci sono dubbi che la situazione tornerà quella di una volta. Il dna non si perde, si può avere qualche virus ma l’antivirus sta già arrivando, questo Milan ha dei valori superiori a quelli mostrati finora». Se lo augurano i tifosi milanisti, che sono stanchi di vedere la loro squadra perdere e non hanno ancora smaltito i postumi della clamorosa debacle di sette giorni fa con il Sassuolo (poker di Berardi). Seedorf ha studiato tre giorni e tre notti il prossimo avversario e per battere il Verona punta tanto su quella che considera l’arma in più, Mario Balotelli. «Mario è un ragazzo dolcissimo, lo aiuterò a crescere e a diventare un grande giocatore». Staremo a vedere, intanto accomodiamoci per la prima dell’era Seedorf.