Guai toccare un classico. Se poi il classico è anche un «cult» (un film popolare, cioè, più per motivi di costume che artistici) allora il guaio raddoppia. Figuratevi i guai che provoca
Amici miei - Come tutto ebbe inizio: la commedia con cui Neri Parenti – noto soprattutto come regista dei cosiddetti «cinepanettoni», cioè le commedie che escono nel periodo di Natale – da domani in 500 sale tenta di mettersi sulla scia di Pietro Germi, Mario Monicelli, Ugo Tognazzi. Ovvero di ideatore, regista e interprete della pellicola che, nel 1975, conquistò uno straripante successo quale «commedia degli scherzi» d’un gruppo di maturi amici burloni, pur essendo – in realtà – una sarcastica ballata sulla loro paura della morte.A capire dove la nuova puntata va a parare, però, basta dire che è ambientata nel 1400 (è un «prequel»: spiega cioè come nacque la tradizione toscana degli scherzi terribi- li) e che è interpretata da Christian De Sica, Giorgio Panariello, Michele Placido, Paolo Hendel, Massimo Ceccherini. Insomma: dal classico si passa alla parodia. E il cast è proprio quello tipico dei 'cinepanettoni'. Così, oltre a latitare le risate, anche malinconia ed amarezza vanno a farsi benedire.«So che molti fan fiorentini dell’
Amici miei originale hanno protestato per il nostro progetto – ammette Neri Parenti – creando su Facebook un sito al quale si sono iscritti in migliaia. Ma sono fiorentino anch’io. E so quanto i miei concittadini 'prendono d’aceto'; quanto diventano integralisti, cioè, quando si toccano le cose loro. Per questo non mi preoccupo. E poi, cosa sono 56.000 o 90.000 persone contro i 20 milioni di utenti di Facebook?».Per Giorgio Panariello «la nostra è stata una sfida, certo. Era inevitabile che dovessimo pagare uno scotto, andando a disturbare il ricordo del primo film». «Ma l’abbiamo fatto come atto d’amore e d’omaggio proprio nei suoi confronti », aggiunge Paolo Hendel (che ha preso il posto che inizialmente doveva toccare a Gerard Depardieu). «E abbiamo cercato di mantenerne tutto lo spirito comico, ma anche drammatico – commenta Michele Placido – Anche i protagonisti di questo
Amici miei, infatti, sono d’una comicità mortale».Solo tre dei sette interpreti sono toscani autentici? «Beh: nell’originale non lo era nessuno», ribatte Placido. «E la nostra pronuncia l’abbiamo curata moltissimo – assicura Christian De Sica (il cui personaggio di aristocratico un po’ blasè, per il quale dichiara d’essersi ispirato al grande Vittorio, è stato aggiunto apposta per lui) – Abbiamo passato dieci giorni ad esercitarci in casa dell’amico regista Marco Mattolini, toscanissimo». Parenti rivendica inoltre che il soggetto (poi sceneggiato da Fausto Brizzi e Marco Martani) è quello, mai realizzato, degli stessi autori del classico originale, i mitici Tullio Pinelli, Leo Benvenuti e Piero De Bernardi. Riguardo il quale Monicelli (cui il film, curiosamente, non è dedicato; mentre lo è ai suddetti scrittori) commentava: «Non ho nulla in contrario che facciate un 'prequel'. Purchè il film funzioni. E soprattutto faccia ridere». Appunto. Come volevasi dimostrare.